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SMARTWORKING [1]

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01 Gennaio 2022 Etica e tecnologia
Etica e tecnologia
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La parola è inglese, spesso tradotta in telelavoro. Ci sono però delle differenze. Lo Smart Working è una modalità di lavoro legato al raggiungimento di obiettivi prefissati, non prevede una postazione fissa o vincoli di orario. Il Telelavoro è una modalità di lavoro remoto che ricalca in parte il lavoro in sede. Non prevede infatti una postazione fissa, che può essere collocata anche in un luogo differente dalla sede aziendale.

Smart working è la quattordicesima parola di questo bizzarro mese di Agosto. Una parola che profuma di operatività e innovazione ma anche di emergenza.

La realtà recente ci ha costretti (purtroppo) ad averne conoscenza. Ciò che prima era ristretto a pochi, oggi è noto a tutti. Se ne parla in termini per lo più positivi, talvolta entusiastici.

Certo ha parecchi vantaggi, anche per chi lavora, lo smart working. Flessibilità, miglior equilibrio tra vita professionale e vita personale. Risparmio di risorse, benefici ambientali. Tutto vero e giusto.

"Il telelavoro e lo smart working permettono di risparmiare dozzine di ore ogni settimana sul pendolarismo." Alex Turnbull

Ma siamo sicuri che non ci sia altro da considerare?

Qualunque tecnologia non è giusta o sbagliata in sé, ma lo è solo per come viene usata. Per lo smart working, che è tecnologia e molto altro, vale la stessa considerazione.

Influenza di sicuro l’efficienza organizzativa complessiva. Gli effetti vanno dunque ben studiati e previsti, non dati per scontati. Richiede una “cultura” organizzativa diversa, assai più basata su autonomia e responsabilizzazione sugli obiettivi da raggiungere. E assai meno sull’autorità e la gerarchia. Occorre trasformare, far evolvere.

Il senso di appartenenza, la condivisione di valori e identità, un contesto funzionale alla innovazione e alla creatività, al confronto costruttivo e al coinvolgimento, sono favoriti e accresciuti dalla presenza anche fisica, dalla relazione vera e non immateriale. Dal guardarsi negli occhidall’ascoltare il verbale osservando il non verbale, dal percepire nell’aria la vibrazione delle emozioni

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Dunque certamente smart working, ma con intelligenza e sensibilità culturale. Lavorare da remoto ma senza compromettere la relazione umana in presenza.

Non è chiusura pregiudiziale. Anzi. Provare a gestire il nuovo che avanza, per coglierne tutte le opportunità. C’è molto lavoro da fare, non è una semplice formuletta da applicare. Non a caso l’essere umano si è evoluto nei millenni diventando quello che è.

Perché meglio di ogni altro essere vivente ha saputo integrarsi in comunità e collaborare fianco a fianco con i propri simili.

Un saluto da Gianni.

* Una prima versione di questo testo è stata pubblicata il 14 Agosto 2020 sul sito CIRIFLETTO - IL BLOG DELLE SCELTE

 

Sono un Manager con una rilevante esperienza maturata all'interno di aziende di diversi settori, tra cui Assicurativo, Farmaceutico e Energia.
Mi occupo di gestione del personale, di formazione e di governance all'interno delle imprese.
Riconosco in ogni persona la sua unicità che riesco a valorizzare in azienda per renderla più produttiva.
Sono esperto di sistemi di controllo interno e di sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro. 
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