[sor·rì·so]
I versi, la poesia di Silvio Anselmo, arrivano a sostegno di una dimensione così delicata come quella espressa da questa parola: sorriso.
La tentazione è quella di pensare a bocche con denti smaglianti che si aprono in sorrisi generosi, spesso su cartelloni pubblicitari che quasi accecano tanto sono luminosi.
Qualcuno ha scritto “Non si apre un negozio senza un sorriso“.
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Il sorriso a cui sto pensando è un riflettuto, curato, accudito. Un sorriso che mette radici dentro, nella propria anima. E’ una predisposizione all’apertura, all’accoglienza, all’incontro, alla disponibilità.
🍒🍒DISORIENTATI E IN FUGA NEL METAVERSO
Forse può partire anche dall’allentare i muscoli intorno alla bocca, o come faccio fare talvolta nei percorsi di evoluzione, prende il via da una matita posta orizzontalmente fra i denti agli angoli della bocca, “spinti” indietro indietro. Questi, però, sono solo stimoli per indurre questo smile.
In verità questo sorridere, poi, lo alimento tutti i giorni. Soprattutto perché mi ponga nelle migliori condizioni per incontrare l’altro, per saper fare spazio a quello che mi si sta proponendo, anche nei momenti quotidiani meno facili, meno felici.
"È buona norma portarsi sempre appresso un sorriso, perché, se hai le braccia impegnate, è l’unico degno sostituto di un abbraccio." Comeprincipe, Twitter
Quel sorriso che dono alla vita, perché dono considero la vita stessa, con tutte le sue variabili, anche quelle meno facili e funzionali. Che possa fare buon sangue all’ospite, ma anche che doni grazia all’ospitato per far sì che, anche solo per un attimo, possa sentirsi amato.
Un saluto da Anna Maria
* Una prima versione di questo testo è stata pubblicata il 1 Agosto 2020 sul sito CIRIFLETTO IL BLOG DELLE SCELTE CONSAPEVOLI