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👩‍🚒️👩‍🚒️ Il giorno seguente non morì nessuno

👩‍🚒️👩‍🚒️ Il giorno seguente non morì nessuno

29 Marzo 2020 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Chiusi in casa, in tanti a leggere proprio non ci riescono, compresi molti lettori forti. Altri riscoprono la lettura.

A tutti vengono proposti vari libri, tra i più citati Cecità di Josè Saramago.

Di questo autore io suggerirei Le intermittenze della morte, romanzo brillante, assurdo, ironico, che racconta un paese nel quale si smette di morire.

Un apologo surreale, grottesco, una celebrazione della vita che senza la morte perderebbe la sua magia.

Lo sciopero della morte non risolve i problemi: ospedali e ospizi pieni, chiese vuote, crisi INPS, fallimenti nell’industria mortuaria.

Non resta che augurarsi il ritorno della morte. E la morte torna all’opera inviando a casa dei morituri una missiva color viola.

La morte a tempo rende tutto instabile, metafora terribile di quanto sta succedendo oggi.

Il tutto fino a quando la missiva inviata a un musicista torna indietro obbligando la morte a una consegna con sembianze umane, femminili.

Calatasi nella vita quotidiana, la morte finisce per apprezzare ciò che gli umani non sanno apprezzare e si lega al musicista.

Soddisfatta si addormenta a lui abbracciata, dimenticandosi per un giorno di operare.

Il giorno seguente non morì nessuno!

Esiste oggi un musicista capace di fare il miracolo?

 

 


 

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