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👩‍🚒️👩‍🚒️ Siamo in un vicolo cieco?

👩‍🚒️👩‍🚒️ Siamo in un vicolo cieco?

31 Marzo 2020 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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I tempi che si allungano fanno pensare di essere in un vicolo cieco. In realtà il vero problema è di finire fuori strada.

I vicoli ciechi non esistono.

Siamo immersi in labirinti reticolari con molteplici uscite, difficili da trovare ma reali.

Chiusi in casa possiamo viaggiare nei labirinti della mente, andando avanti perché nessun ostacolo ci impedisce di muoverci.

L’andare avanti ci obbliga a scelte continue di fronte a ogni biforcazione che si presenta.

E le scelte che oggi si impongono non dipendono dalla ragione ma dalla capacità di prendersi cura degli altri e di noi stessi.

Punto di partenza è immaginare un dopo, aprendoci a nuovi scenari futuri che possano rappresentare un nuovo inizio.

L’apertura al cambiamento non è sufficiente, bisogna sapere fare delle scelte, decidere cosa si vuole essere e si sarà.

Ma bisogna anche essere consapevoli di cosa stiamo subendo a causa della durata di questa pandemia.

Più che gli eventi che la stanno caratterizzando conta la sua capacità di erodere il futuro condizionandolo.

Bisogna trarre vantaggio da questa durata per cambiare.

Così come l’oggi non è arrivato per caso, anche il domani si paleserà per ciò che saremo capaci di mettere in movimento oggi, ciò che facciamo gli darà forma e realtà.


 

 

Il testo è stato scritto giorni fa, prima dei dati tendenziali di questi ultimi giorni che sembrano indicare una via d'uscita. Che per me non è necessariamente tale ma potenzialmente un altro vicolo cieco! Le immagini sono mie foto di un viaggio in Kamchatka 2019

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