Attenti alle APP, ai dispositivi mobili, ai gadget tecnologici ma soprattutto al multitasking. Potrebbe essere questo il grido di allarme rivolto a quanti, dopo una giornata faticosa di lavoro precario e sotto-pagato ( molti), si abbandonano sul divano con due schermi attivi, quello televisivo su cui agire in zapping continuo con il telecomando e quello del proprio tablet su cui divagarsi con giochi e viaggi virtuali nei mondi sognanti della rete. A questo passatempo sembrano abbandonarsi in molti, almeno molti di coloro che, crisi permettendo, si sono potuti dotare di un tablet più o meno costoso ma sempre connesso e ricco di giochi e applicazioni. A queste persone si rivolgono oggi alcuni ricercatori e studiosi con un messaggio preventivo di allarme sugli effetti che l’uso dei due schermi e soprattutto quello prolungato e tattile sul tablet può provocare sull’umore, la tranquillità e le relazioni familiari del soggetto.
Sulla dipendenza da strumenti tecnologici e multimediali abbiamo già scritto in questa rubrica e sul portale. Pur amando la tecnologia da tempo ho deciso di condividere alcune riflessioni critiche sulla nostra crescente dipendenza da essa e sugli effetti che, più o meno consciamente, subiamo. La pervasività del tablet e la sua diffusione come gadget tecnologico e strumento di relax e passatempo serale e familiare suggerisce nuove riflessioni critiche, con una valenza maggiore nel periodo di crisi economica che tutti stiamo vivendo. Il tablet da strumento di fuga e relax mentale può infatti trasformarsi, come la televisione del resto, in veicolo e generatore di ansie serali e notturne e far emergere nuovi sintomi depressivi capaci di rovinarvi la vita sociale casalinga, le vostre notti insonni ( se soffrite di insonnia) e l’umore del risveglio mattutino.
Fonte: yyoga.ca
Per alcuni studiosi ( Università del Michigan, USA) tutto nasce dal multitasking e dalla difficoltà del nostro cervello nel gestirlo. Le ricerche sugli effetti della tecnologia ma soprattutto della sua assenza in persone abituate ad essere costantemente connesse e ad una frequentazione ossessiva dei social media, segnalano un aumento di stati depressivi, cattivi umori e stati d’animo ansiosi. Questi effetti sulla salute mentale e il benessere personale sono tanto più importanti quanto più è grande l’uso che le persone fanno di un uso multitasking dei media.
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Gli studi della ricerca, condotti dal professore Mark Becker. sono stati pubblicati sulla rivista Cyberpsychology, Behavior and Social Networking ( una iniziativa editoriale finalizzata a fornire strumenti di conoscenza e comprensione dell’impatto del fenomeno social media e delle esperienze virtuali online sui comportamenti delle persone) e illustrano un test condotto su un campione di quasi 400 studenti dal professor Mark Becker, che ha evidenziato il doppio di probabilità di cadere in stati d’ansia per studenti molto attivi con i media tecnologici rispetto a coloro che non lo sono.
Il responsabile della ricerca ha manifestato molta sorpresa per avere individuato chiari collegamenti tra la pratica del multisking con media sociali e stati depressivi, ansiogeni e di salute mentale da parte degli utilizzatori di tablet e smartphone. Secondo Baker quello che non è stato possibile rilevare è se la depressione fosse effetto dell’uso del multitasking o il ricorso all’uso di gadget tecnologici fosse diretta conseguenza di uno stato di depressione preesistente. Nella situazione di vita attuale di molte persone non sarebbe strana l’immersione serale sulla rete e sui social network con l’obiettivo di distrarsi dai problemi personali. Il tempo dedicato all’uso di media digitali è aumentato negli ultimi anni del 120%. Le persone coinvolte nello studio sono state 319 e a tutte è stato chiesto di indicare quante ore spendessero a settimana nell’uso di media qual: televisione, dispositivi musicali, telefoni cellulari, computer e videogiochi, web e altri ancora.
Fonte: www.wcu.edu