Il movimento dell’immagine sullo schermo è un’illusione ottica, con gli schermi attuali l’illusione è continua, con effetti sul nostro modo di percepire la realtà e forgiare il mondo. Lo schermo sembra renderci liberi, in realtà costringe lo sguardo dentro le sue traiettorie e dimensioni. Sembra aperto, ma è un mondo chiuso, un villaggio globale che ci raccoglie tutti determinando la nostra cultura, il nostro Sé e i mondi della nostra immaginazione.
Ogni evento può avere versioni diverse, sullo schermo ne vediamo solo una, la più congeniale, conforme, mediata dagli strumenti selezionati. Lo tsunami di immagini e testi sullo schermo impedisce la messa a fuoco e la competenza nel decifrare il display. Le alternative esistono, una su tutte: liberarsi dallo schermo per capire cosa si sta perdendo, quanto si è controllati e sorvegliati e per tornare a guardare il mondo con i propri occhi, senza Google Glass.