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👩‍🚒️ 👩‍🚒️Siamo ospiti della vita

👩‍🚒️ 👩‍🚒️Siamo ospiti della vita

26 Marzo 2020 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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“Tendiamo a dimenticare che siamo ospiti della vita” (R. Bodei).

Un messaggio forte al tempo del Coronavirus.

La morte mai è stata sentita così vicina da generazioni di persone che mai si erano confrontate con essa come era capitato alle generazioni precedenti.

Quella che si sta combattendo è una guerra diversa, subdola, invisibile ma ci sta anche riconciliando stoicamente con la morte, un evento che fa parte della vita e determina il lasso di tempo di ogni esistenza.

Narcisi e cinici come siamo diventati abbiamo dimenticato che non siamo eterni, neppure immortali.

La pandemia sta falciando tra le file di una generazione che vecchia lo è diventata, forse nel corpo ma non nell’anima.

Le nuove generazioni, allevate dentro chiese felicitarie e progressiste e annebbiate dalle promesse della tecnologia, hanno l’opportunità di coltivare virtù fin qui dimenticate.

La sfida non è generazionale ma sociale, legata alla modernità.

Il Coronavirus invita tutti a vincere insipienza e ignoranza, inesperienza e incompetenza, a coltivare qualità utili a irrobustire menti e corpi portandoli alla vecchiaia: “temperanza, sobrietà, frugalità, virtù, economia. Considerazione, moderazione, calma” (M. Onfray).

Aggiungerei gentilezzagenerosità e solidarietà.

 


 

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