Il libro di Carlo Mazzucchelli 100 strategie analogiche per resistere al digitale (e allo smartphone) è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital
Abbandona le APP per il sesso e dai forma e realtà fisica alle tue fantasie erotiche
La pervasività dello smartphone e la diffusione delle APP hanno cambiato in pochi anni la vita delle persone, compresa quella erotica e sessuale. Centinaia di APP dedicate al sesso (non solo Tinder o Match.com) hanno cambiato il panorama delle relazioni amorose e sessuali tra persone eterosessuali e omosessuali e introdotto una infinità di varianti che hanno reso obsoleti il corteggiamento e la luna di miele, la vita di coppia e le consuetudini consolidate nel tempo per sostituirle con attività mordi e fuggi e nomadi, nuove pratiche sessuali e promiscuità varie. Tutte esperienze vissute come libere da schemi e condizionamenti e alla ricerca di nuove forme di erotismo e auto-erotismo, come l'APP che permette di controllare un vibratore femminile dosandone potenzialità ed effetti o di manovrare un vibratore a distanza agendo su un ologramma del partner a video.
Lascia scorrere le immagini sul display e guardati intorno
Le nuove APP sembrano avere reso obsoleto il pensiero di Francesco Alberoni e le sue riflessioni sull'amicizia, e sull'innamoramento ma non quello sull'erotismo. Prima delle APP i maschi si rivolgevano alle riviste, alle pubblicazioni pornografiche e hard core per alimentare le loro fantasie erotiche e masturbarsi, le donne alle riviste sulla moda e ai romanzi rosa. Oggi tutti hanno trovato nelle APP strumenti potenti sia per pratiche masturbatorie e onanistiche, pornografiche o sessuali, sia per vivere virtualmente corteggiamenti e avventure sentimentali, nei mondi digitali della Rete e nella realtà.
Grazie alle APP i maschi possono dare forma alle loro fantasie erotiche attraverso le immagini e le loro caratteristiche fisiche e genitali, le donne fantasticare su persone conosciute o con le quali hanno qualche legame emotivo. Sperimentare fantasie erotiche con le APP o senza le APP fa bene, giova al benessere personale risvegliando il desiderio e stimolando la creatività, oltre a provocare sensazioni reali dovute all'eccitazione e/o all'orgasmo. Servono anche a consolidare l'identità personale, a capire le proprie preferenze sessuali e a soddisfare desideri erotici irrealizzabili. Già oggi la sessualità può giovarsi di intelligenze artificiali, ologrammi interattivi e una miriade di altri oggetti tecnologici e sex-toy anatomici, applicazioni e dispositivi di realtà virtuale, bambole supersexy capaci di dispensare momenti di piacere ma anche di parlare, robot pensati sia per le attività sessuali casalinghe sia per regalare dosi programmabili di coccole.
Il futuro tecnologico prossimo venturo, colonizzato dal sesso tecnologico, potrebbe vedere la sparizione delle fantasie erotiche umane e l'insorgere di quelle dei cyborg dalle fattezze umanoidi. Nella fase transitoria attuale c'è forse ancora la possibilità di scappare dalle allucinazioni visive, virtuali e tecnologiche che trasformano tutto in gioco, ripetitività e finzione per recuperare gli stimoli necessari a fantasie erotiche che possano scatenarsi dalla vista di persone reali, in carne e ossa, dal contatto fisico con loro e dalla lettura o l'ascolto di storie capaci di dare libero sfogo all'immaginazione e alla creatività erotica. Tutte esperienze dagli effetti immediati sulla vita sessale nella vita di ogni giorno, al di fuori della Rete e dentro la cerchia di relazioni che caratterizzano la vita personale e sociale di ognuno.
Sapere elaborare fantasie erotiche fuori dalle realtà virtuali del digitale significa mantenere la capacità di riflettere sul proprio Sé e sulle sue rappresentazioni multiple online. Significa difendersi da ambienti che mirano a creare individualità malleabili e controllate (dipendenza dal sesso virtuale e dalla pornografia online), rinviare nel tempo la sparizione del contatto fisico con altre realtà fisiche sostituite con spettri o immagini sul display di uno schermo. Soprattutto significa continuare a produrre fantasie erotiche che prevedano sempre la presenza dell'oggetto realmente vivente della fantasia e non il suo annullamento come avviene nell'immagine del cyberspazi
