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I memi di Internet, alla faccia di Google

I memi di Internet, alla faccia di Google

14 Giugno 2018 Redazione SoloTablet
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Come si genera la viralità tipica di Internet e che ruolo hanno gli utenti, le comunità che frequentano e le piattaforme della Rete nell'alimentarla? Il segreto sembra essere la capacità di catturare l'attenzione del cittadino della Rete intorno a un'idea, un prodotto o un evento alimentando e potenziando la capacità stessa del meme di diffondersi come un virus.

Il termine meme è un neologismo creato dal biologo Richard Dawkins e illustrato nel suo libro Il gene egoista. L'idea di fondo è che le idee si diffondano e trovino il modo di replicarsi grazie a meccanismi simili a quelli genetici. A fare da strumento virale è il meme, assimilabile a una immagine o concetto che si porta appresso un sistema di significati, temi, idee rendendoli popolari in Rete. Sono i memi, ad esempio, a essere portatori di messaggi politici come quelli razzisti e xenofobi che in questi tempi stanno proliferando su Internet e le sue piattaforme e determinando in alcuni paesi il successo politico dei partiti definito come populisti.

Numerose piattaforme, social network e comunità della Rete sono le principali responsabili della viralità dei memi che emergono in Rete. Alcune come Twitter o Reddit sono considerate come tra quelle maggiormente capaci di alimentare la viralità dei memi.

Nonostante l'ampia letteratura che è cresciuta dopo il libro di Dawkins, dei memi e di come effettivamente si diffondano si conosce in realtà ancora poco. Almeno fino a oggi perché ora, grazie al lavoro di Gianluca Stringhini e alcuni suoi colleghi dell'University College of London, è possibile utilizzare una metodologia da essi sviluppata per misurare in che modo il meme si propaghi e proliferi su Internet. Alla base della metodologia c'è la misurazione del ruolo che le numerose comunità sociali della Rete possono avere nel successo di un meme rispetto a un altro, e di come si influenzino a vicenda.

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Essere umani

Il primo passo per analizzare e misurare la diffusione dei memi e identificarne l'esistenza e tracciarli nella loro evoluzione. L'approccio usato è stato quello di analizzare, con un sistema noto come Hashing/pHashing, immagini tra loro simili e studiare in che modo si organizzano, si diffondono e sono usate all'interno di comunità tra loro diverse, per tipologia di pubblico, di piattaforma e destinazione di scopo.

La ricerca è condotta all'interno di banche dati nelle quali sono state archiviati  milioni di immagini raccolte sulle comunità più frequentate della rete ma anche spazi meno frequentati come forum legati alla politica, culturali, ecc., ma viene usate anche l'enciclopedia dei memi disponibile attraverso il sito web KnowYourMeme.com. Attraverso l'algoritmo di Hashing le immagini vengono trasformate in vettori numerici e poi clusterizzate in base alle loro similarità e varianti. I cluster così creati vengono poi monitorati nella loro evoluzione nelle varie comunità abitate della rete prese in esame con l'obiettivo di capire quali di esse siano quelle maggiormente capaci di influenzare la proliferazione e la viralità di un meme. Infine il meme viene confrontato con quelli esistenti nella enciclopedia dei memi con l'obiettivo di identificarne la personalità, i valori e i significati di cui è portatore, potenza o neutralità.

La metodologia e le tecniche inventate da Stringhini e i suoi colleghi ricercatori sono stati resi pubblici e messi a disposizione di altri con l'obiettivo di promuovere ulteriori sviluppi per soluzioni maggiormente capaci di spiegare perché e come un meme si diffonda in modo virale in Rete rispetto ad altri che non ci riescono.

Riuscire a comprendere le modalità di diffusione potrebbe permettere la definizione di strategie di comunicazione o diffusione di nuovi memi. Una strategia ad esempio potrebbe puntare sulla creazione di varianti molteplici dello stesso meme in modo da poterne poi seguire meglio le tracce in termini di riproduzione, selezione e mutazione.

Le molte ricerche in corso potrebbero permettere in un prossimo futuro di creare un progetto simile al Genoma, progetto di ricerca per la mappatura dei geni del genoma umano. Con una variante, determinata dal fatto che a produrre memi in Rete sono già oggi e lo saranno sempre più domani macchine computazionali, algoritmi e intelligenze artificiali.

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