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I social te li spiego io

I social te li spiego io

04 Marzo 2019 Redazione SoloTablet
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I fatti di domenica tre marzo ci hanno riservato meno cinguettii, forse perché il fine settimana è stato caratterizzato da due eventi importanti, uno la manifestazione di Milano antirazzista e poi le primarie PD. Due eventi caratterizzati dalla partecipazione di migliaia di persone, più intente a esercitare il loro diritto di cittadinanza che il loro piacere di fare selfie e inviare cinguettii. Comprendere come funzionano i social media e riflettere su come vengono usati è però sempre utile.

Lo ha fatto anche Eugene Wei, Head of Video di Oculus, nel suo blog con un lunghissimo intervento che merita sicuramente una lettura, almeno da parte di tutti coloro che non hanno smesso di interrogarsi e riflettere sul ruolo che i media digitali e le tecnologie in generale hanno assunto nella vita di ognuno. Capire ad esempio quali siano le motivazioni che spingono a un loro uso costante e quanto pesi in esse la ricerca di status sociale e pubblico potrebbe essere illuminante. Soprattutto se si comprende quanto questo capitale sui social network possa essere estremamente volatile. La comprensione nasce dal comprendere la natura e la struttura di questo capitale sociale potenziale, come si accumuli e cosa ci sia di così attraente in esso da fornire motivazioni forti nel tentare di accumularlo. 

Secondo Wei gli umani non sono altro che scimmie alla ricerca costante di uno status e individui che, se sono in possesso di un piccolo capitale, fanno di tutto per aumentarlo e accrescerlo. Il problema è come misurarlo, perché lo status e il capitale sociale online (credibilità, reputazione, ecc.) sono beni intangibili difficilmente misurabili, sicuramente meno di quanto non siano misurabili capitali finanziari e beni tangibili. La difficoltà a misuralo non indica che il capitale sociale sia meno importante di quello finanziario, anzi per molte aziende, come quelle tecnologiche, esso è il vero valore su cui è fondato il successo economico dell’azienda. Un motivo valido per investirvi prestando molta attenzione alla sua dispersione, dinamiche  o possibile sparizione. 

Wei paragona lo status che produce un social network ai servizi di Software as a Service e si interroga sul loro successo. Il suo lungo articolo propone una lettura interessante dei social network, del successo che riescono ad accumulare nel tempo così come della rapidità con cui possono sparire nel nulla. Richiama l’attenzione sul fatto che la cosa più interessante nel mercato della tecnologia non è capire se sia venuto prima l’uovo o la gallina ma perché la prima gallina è comparsa quando non c’erano ancora galline nel pollaio e perché tutte le altre, venute dopo, hanno dovuto adattarsi a seguire la prima. La prima gallina è quella capace di generare un effetto di rete che ne favorisce la diffusione e proliferazione ma anche un afflusso di investimenti utili a sostenere la crescita. 

I social network che hanno fatto la loro comparsa in Rete sono stati innumerevoli ma pochi hanno avuto la capacità o fortuna di sopravvivere a lungo. Chiedersi perché ciò sia successo è continui a succedere è un modo per comprendere la natura dei social network rispondendo a numerose importanti domande: perché alcuni social network falliscono e altri no, perché alcuni social network diventano globali e altri non superano i confini nazionali, ecc. ecc. secondo Wei la comprensione nasce dallo studio della teoria del capitale sociale e dall’analisi di come funzionano le reti sociali implementate dalle piattaforme di social network online. Uno studio e un’analisi che non possono non partire dall’analisi della natura, della struttura, dei meccanismi  e degli asset dei social network e delle aziende che li hanno creati. 

La riflessione di Wei lo porta ad analizzare il ruolo che lo status sociale perseguito da chi frequenta i social network ha nel determinare il successo della piattaforma così come nel soddisfare bisogni e motivazioni dell’utente alla ricerca di accumulazione costante per il capite investito in termini di tempo, risorse, ecc. Una ricerca dettata dal bisogno di visibilità e reputazione utili alla massimizzazione del capitale investito e che richiede strategie e pratiche efficaci per ottenere un ROI (Return of Investment) positivo o promettente. Una ricerca di status non da intendersi in modo assoluto ma relativo. Ciò che conta sui social network spesso è semplicemente quanto le nostre performance siano migliori di quelle degli altri, quanto il nostro status mostri la nostra competitività. 

L’analisi di Wei offre a chi vuole comprendere meglio quale sia la natura dei social network e quali siano i meccanismi che li governano in termini di utilità e capitale sociale. E’ un’analisi interessante ricca di esempi e di spiegazioni su come funzionano i principali social network oggi utilizzati e popolari, da Instagram, a Facebook, da Twitter a FourSquare, ma anche Reddit, Quora, WeChat, SnapChjat, Wikipedia, ecc. 

La lettura dell’articolo di Wei richiede impegno e tempo ma merita una lettura!

 

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