Introduzione
La tecnologia sta agendo come forza dirompente nella trasformazione di scuola e università. Una forza che agisce non soltanto sul modo di apprendere degli studenti e di insegnare dei docenti ma anche sulla finalità e missione stessa della istituzione scolastica, sui progetti di informatizzazione, sui metodi didattici, sui modelli e sui programmi. Come in altri ambiti della società civile, la tecnologia sta disegnando i nuovi paradigmi di riferimento che stanno cambiando la realtà e ai quali la scuola non può non adattarsi.
SoloTablet cerca scuole disponibili a collaborare ad una indagine di mercato denominata TECNORAPIDI. Vogliamo scoprire se siano cambiati i rapporti con la tecnologia delle nuove generazioni Y e Z.
La tecnlogia è una grande opportunità per ridurre il divario tra scuola e società ma per trarne vantaggio la scuola deve reagire in modo pro-attivo e cavalcare il cambiamento. Facile a dirsi, complicato a farsi. Tutti, più o meno, concordano sull'urgenza e la necessità di cambiare ma poi rimangono intrappolati sulle cose da fare e sul come farlo. Uno degli ambiti di maggiore criticità è legato alla collaborazione, uno dei paradigmi delle nuove tecnologie che stanno caratterizzando la rivoluzione social (social netwroking online) e Mobile (smartphone, iPod, tablet, phablet ma soprattutto APP).
Quello che sfugge ai più è che la collaborazione non è solo collegata alle funzionalità e caratteristiche tecniche delle nuove tecnologie ma anche alla fase progettuale che vede ipegnati nella implmentazione di progetti di informatizzaione persone tecniche e persone con scarse consocenze tecnologiche come professiori e altre figure professionali che operano nella scuola.
Tecnologie e scuola
La situazione della scuola è nota. Le risorse sono scarse, se non inesistenti e lo sono soprattutto per la informatizzazione e dotazione delle aule delle tecnologie utili a facilitare la diffusione di nuovi strumenti didattici e di nuove metodologie ad essi associate.
Il problema si riferisce alla dotazione delle scuole della infrastruttura tecnologica necessaria e dei prodotti standard esistenti sul mercato, ma soprattutto allo sviluppo di infrastrutture e progetti ad hoc capaci di soddisfare i bisogni e le necessità delle varie tipologie di scuole e istituzioni scolastiche esistenti.
Lo sviluppo di nuovi progetti è spesso limitato o negato dall'assenza di personale tecnico qualificato assegnato alla scuola, dal bisogno di ricorrere a consulenze esterne ma anche dalla scarsa preparazione dei dirigenti scolastici sul tema tecnologia.
La mancanza di un supporto tecnico adeguato impedisce alle scuole di affrontare con tempismo i problemi che inevitabilmente si presentano in progetti che prevedono l'impiego di infrastrutture informatiche e di centinaia di dispositivi dati a studenti e insegnanti. Ne derivano esperienza negative, frustrazioni e motivazioni all'abbandono o al rinvio di progetti e sperimentazioni in aula
Tecnologie di rete e collaborazione in aula
Anche la scuola vive l'era della connessione come un problema e una opportunità. Il problema è legato alla carenza di fondi e di risorse, l'ìopportunità è legata al cambiamento e alla trasformazione della didattica e dell'apprendimento in aula, dentro e fuori dalla scuola.
La scuola riconsosce l'importanza di essere sempre connessa e la necessità di permettere a studenti e insegnanti di accedere alle molte risorse informative, soluzioni e applicazioni dispsonibili online e sulla rete. Le difficoltà nel dare risposte concrete a questo bisogno urgente non sono solo tecnologiche ma anche umane e organizzative.
🙆🏽♂️ Recinti aperti 9: Pancia e testa
Trovati i fondi e deciso quale progetto implementare è necessario che si instauri una collaborazione fattiva tra tecnici/tecnologi, insegnanti e studenti. E' necessario realizzare progetti fattibili e contenere i costi, bisogna operare affinchè ci siano risultati concreti nelle attività degli studenti in aula e nei risultati da loro prodotti, è obbligatorio tenere conto costantemente delle novità tecnologiche in arrivo sul fronte dell'apprendimento online e soprattutto è necessario soddisfare i bisogni di insegnanti e studenti nell'uso delle tecnlogie.
Collaborare non è poi così semplice
Per arrivare ad introdurre nuove piattaforme tecnologiche e collaborative in classe, la scuola deve passare attraverso la implementazione di progetti informatici che prevedono la collaborazione tra personale tecnico e non tecnico. Questa collaborazione obbliga il personale non tecnico a capire di più e meglio cosa le nuove tecnologie possono fare oggi se applicate a programmi, modelli e metodi didattici e di studio. La scarsa conoscenza obbligherà i docenti a fiderasi del personale tecnico e a cercare di comunicare al meglio bisogni e necessità in modo da poter disporre di piattaforme flessibili e adattabili nel tempo, sia da un punto di vista tecnologico che di scopo. La collaborazione a questo livello richiede uno sforzo finalizzato a superare le visioni diverse che caratterizzano le due tipologie di esperti impegnati nel progetto. Il personale tecnico deve calarsi nelle problematiche scolastiche e quello non tecnico deve aprirsi alle novità introdotte dalla tecnologia. Adattare visioni diverse alle finalità del progetto significa lavorare per evitare frustrazioni e problematiche future.
Nel cercare di collaborare è fondamentale tenere presente che a confrontarsi sono due visioni del mondo diverse. Chi ama la tecnologie e di professione fa il tecnico è portato a dare importanza alla prevedibilità, alla logica e alla capacità problem-solving del codice hardware e software usati. Chi ha fatto dell'insegnamento la sua professione è probabilmente piùpropenso a dare imprtnaza al rapporto fisico, alle emozioni, al linguaggio umano e ad essere diffidente nei confronti di automatismi e strumenti informatici. Comprendere i diversi punti di vista e collaborare in modo franco e disponibile serve a evitare incomprensioni e frustrazioni, confusione e indeterminatezza progettuale, ma soprattutto ad eliminare i punti di contrasto che possono inficiare il completamente di qualsiasi progetto.
Le aree di contrasto possibili sono fondamentalmente legate alle attività da svolgere e a come farle, alle consocenze e al linguaggio.
Per il personale tecnico ciò che conta è risolvere un problema ( connessioe internet, tablet con APP funzionanti, ecc.). Tutto è valutato sulla base della capacità di risolvere un problema. Il personale non tecnico pensa di più alla visione associata ad un progetto e alle sue finalità. I due approcci possono scontrarsi e incidere sui tempi di realizzazione e sui risultati ottenuti. Possono portare a risolvere problemi contingenti ma a frustrare la visione futura associata al progetto. Per evitare confusione e risultati deludenti meglio prendere tempo, ercare di far coesistere approccio tecnico e visione e lavorare in modo collaborativo con obiettivi e scopi condivisi. Un metodo per farlo è condividere il progetto fissando obiettivi capaci di motivare il personale tecnico coinvolto in termini di valore, difficoltà, buone pratiche apprese e competitività.
Un secondo ambito di possibile contrasto è legato ai diversi livelli di consocneza che caratterizzano le persone coinvolte nel progetto informatico. Il personale tecnico è portato a fiderasi delle sue conoscneze tecniche, quello non tecnico non può evitare di tenere conto anche degli aspetti soggettivi e relazionali e delle esperienze individuali. Per i primi vale la logica, la razionalità e la capacità analitica per i secondi conta l'intuito, la percezione e la verifica pratica della bontà di una idea. Il contrasto che può nascere dalle diverse conoscenze obbliga tutti a ridefinier il modo con cui si collabora. Il personale tecnico deve saper ricorrere a forme di presentazione e narrazione del progetto per facilitare la comprensione da parte del personale non tecnico e deve anche sforzarsi di ascoltare con la consapevolezza che molte intuizioni e visioni possono contenere utili suggerimenti per una implementazione migliore del progetto. Il personale non tecnico a sua volta deve comprendere che non può fare affidamento su pure intuizioni ma deve imparare a tradurle e articolarle in modo che il personale tecnico ne veda la validità e la trasformabilità operativa immediata.
Terzo ambito di contrasto possibie è la diversità di linguaggio delle persone coinvolte nel progetto. Personale tecnico e non tecnico parlano necessariamente linguaggi diversi che rendono complicata la comunicazione. Il linguaggio è lo stesso ma diversa è la sua finalità pragmatica. Il personale tecnico usa il lingaggio per trafsreire informazioni, quello non tecnico per comunicare e condividere significati. Il primo crede di usare il linguaggio per descrivere in modo oggettivo la realtà, il secondo per comunicare le loro esperienze e per cercare di sincronizzarle con quelle degli altri. Se per il personale tecnico i fatti e le idee sono i principali oggetti della comunicazione, per quello non tecnico ciò non è sufficiente perchè più interessati alle emozioni che quei fatti possono scatenare e ai significati. Queste differenze cambiano la valutazione di ciò che è rilevante e prioritario e obbligano alla ricerca di qualche forma di consenso e compromesso.
Strumenti collaborativi per la scuola
La difficoltà nella introduzione di nuove tecnologie a scuola è elevata anche per la varietà di strumenti e tecnologie disponibili. Ognuna di queste richiede infrastrutture informatiche adeguate in termini di rete e connettività, dispositivi, storage, potenza di calcolo e applicazioni. La difficoltà è accresciuta anche dalle finalità e dagli obbiettivi associati ad ogni soluzione scelta o progetto da implementare.
Per fornire un esempio di quanto possa essere complicato definire un progetto di informatizzaione scolastico adeguato a bisogni e necessità, forniamo un elenco che contiene una panoramica vasta dei numerosi prodotti collaborativi disponibili sul mercato. Prodotti oggi necessari ma che obbligano, quando scelti, a ripensare metodologie e modelli, a investire in risorse e nuovi strumenti, a rivedere didattica e forme di apprendimento e di coinvolgimento degli studenti.
- Google docs
- iNetWord
- Showdocument
- Justpaste.it
- NineHub
- Haikuls
- SimpleVLE
- ManyMoon
- Phuser
- Timzon
- Vyew
- TeamViewer
- Shwup
- DebateGraph
- Join.me
- Udutu
- Nabble
- CollaborizeClassroom
- EnterTheGroup
- Gooru
- Palbee
- MailVu
- Corkboard.me
- Notaland
- Textflow
- MeetingWords
- Lucidchart
- DebateGraph
- Dropbox
- TransferBigFiles
- Wikispace
- pbwiki
- MediaWiki
- Blogger
- Edublogs
- Wordpress
- Kidblog
- CoveritLIve
- Wiggio
- ePals
- Posterous
- WizIq
- Flash Meeting
- CoolConferenceLive
- Meetsee
- OpenHuddle
- TinyChat
- Stinto
- Babblestream
- Babblestream
- Thinkature
- Glass
- Annotated Links
- Groupboard
- Edu Glogster
- WebDoc
Conclusioni
La capacità attrattiva e la pervasività del tablet a scuola rischiano di far perdere di vista difficoltà e problemtiche di tipo progettuale. Il tablet in aula ha bisogno di dispositivi per tutti gli studenti ma soprattutto della infratsruttura necessaria a garantire connettività, applicazioni e strumenti collaborativi me anche supporto tecnico alla scuola e alle persone coinvolte nelle nuove forme didattiche tecnologiche.
Far coincidere obiettivi e motivazioni di personale tecnico, spesso personale esterno alla scuola, e personale non tecnico non è semplice e obbliga tutti alla ricerca di collaborazione, di linguaggi comuni e di sintonizzazione anche semnatica sulle cose da fare, in termini di soluzioni e visioni future.