Quanti temono la distruzione di posti di lavoro da parte della nuova automazione resa possibile dalle nuove tecnologie, dovrebbero provare a confrontarsi con alcuni studi che in Rete illustrano come la tecnologia possa offrire nuove opportunità lavorative in ambiti e categorie lavorative impensabili.
Nessuno può mettere in discussione che negli ultimi tre decenni il mercato del lavoro sia completamente mutato. Il lavoro indeterminato non esiste più, tranne per coloro che lavorano nel pubblico e pochi fortunati che per età, specializzazione o mercato in cui operano hanno ancora la fortuna di rapporti di lavoro stabili e duraturi. Tutti gli altri hanno conosciuto la precarietà del lavoro e oggi devono affrontare anche la competizione di macchine sempre più intelligenti e utilizzate per rimpiazzare il lavoro umano, sia quello manale sia quello cognitivo e intellettuale.
Le machine al lavoro, gli umani senza lavoro felici e contenti!
La tecnologia ha reso numerosi lavori obsoleti e ha distrutto intere pratiche e modalità di fare business, disintermediando mercati e filiere o introducendo sistemi di automazione che hanno inciso nell’organizzazione e nel mercato del lavoro. Al tempo stesso però la tecnologia ha ridisegnato gli ambiti di lavoro offrendo la possibilità di migliorare ambienti lavorativi e di rendere più efficienti i processi produttivi e ha dato origine a nuove tipologie di attività e professionalità.
Numerosi sono i report che in Rete illustrano le opportunità generate dalla rivoluzione tecnologica. Uno di questi, prodotto in Australia da CSIRO, illustra ad esempio come l’introduzione e la pervasività di nuove tecnologie nelle banche abbia liberato nuove forze capaci di dare origine a nuove tendenza, anche in termini di nuove opportunità lavorative.
Il mondo del lavoro e chi ne vuole far parte giocando in modo attivo le sue carte deve tenere conto dei cambiamenti avvenuti. L’esplosione della connettività, la pervasività e diffusione dell’informazione, la velocità di elaborazione delle macchine, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e della robotica ha cambiato il panorama del lavoro affiancando agli esseri umani robot, cyborg e macchine intelligenti che hanno cambiato le forme e le strutture organizzative delle aziende e il mondo del lavoro
Il primo cambiamento ha portato a un aumento della imprenditorialità e di persone decise a investire sulle loro capacità e la loro creatività per muoversi con successo e in modo flessibile tra le maglie delle nuove regole del lavoro. Chi ha scelto di non diventare imprenditore di se stesso ha compreso che per resistere alle macchine ha bisogno di diversificarsi e alzare costantemente il livello delle sue abilità, sia in termini di nuove conoscenze sia di nuove pratiche, soprattutto nell’ambito di mercati fondati su beni intangibili.
Dalla capacità imprenditoriale o dalla volontà di continuare a migliorare la propria educazione e competenza professionale nasce anche l’abilità di comprendere meglio le nuove opportunità offerte dalle trasformazioni tecnologiche.
Queste opportunità sono in ambiti diversi e tutti in qualche modo collegati alla tecnologia. Sono lavori come Analista di Big Data, finalizzati all’analisi di grandi volumi di dati legati ad ambiti come l’apprendimento, l’automazione, la sicurezza, il cloud computing; Analista Dati finalizzati a prendere decisioni complesse in ambienti di lavoro che richiedono la capacità di prendere decisioni rapide come agenzie borsistiche e banche di investimento; Operatore remoto di veicoli in movimento come droni o robot destinati alla logistica e alla distribuzione; Esperti di Customer Experience di cui avranno sempre più bisogno punti vendita, Marche e Garnde distribuzione per analizzare i processi decisionali di acquisto, costruire esperienze utente di qualità e programmi di fidelizzazione; Personale dedicato alla cura domestica e alla prevenzione; Gestore dei rischi in particolare quelli legati alle attività online.
Questi non sono che alcune delle numerose nuove opportunità lavorative rese possibili dall’evoluzione della tecnologia. Non tutti possono disporre degli skill necessari a ricoprire le responsabilità associate questi lavori ma tutti possono aspirarci e prepararsi per farlo. Il fattore abilitante non è tanto possedere da subito uno skill ma disporre della capacità di adattare quelli che si hanno o di apprenderne di nuovi dopo avere percepito e comprese le nuove tendenze e le nuove opportunità emergenti.
E’ un modo di essere non comune ma facile da sperimentare. Ciò che conta è essere consapevoli che è necessario:
- Prepararsi a essere molto flessibili, soprattutto mentalmente
- Continuare a studiare e ad apprendere cose nuove: abilità, talenti, skill, conoscenze, strumenti ecc.
- Essere acculturati digitalmente
- Adottare una mentalità e attitudini finalizzate alla gestione dinamica delle realtà ed esperienze lavorative
- Predisporsi a cambiamenti rapidi e trasformazioni/transizioni periodiche costanti
- Fare tesoro delle nuove forme di relazione sociale finalizzata alla interazione e collaborazione, sia nella vita reale sia in quella digitale e virtuale