Che il libro stampato continui a essere un veicolo e uno strumento potente per la lettura nessuno lo può negare. La sua sopravvivenza non è a rischio ma dovrà fare i conti con una rivoluzione digitale che tutto è tranne che completa. La trasformazione dell’editoria verso il digitale non si è ancora completata ed è destinata a continuare obbligando produttori di libri e lettori a nuovi cambiamenti radicali nelle loro abitudini, nei loro comportamenti, stili di vita e gusti.
I cambiamenti non verranno solamente dalla diffusione di libri digitali e dal passaggio ad una editoria sempre più digitale. Ad avere un impatto forte sul mondo dell’editoria e sul mercato del libro saranno anche numerose tecnologie che per la loro diffusione futura andranno a cambiare il mondo. Molti editori lo sanno ma non hanno ancora capito esattamente cosa fare. Molti altri non sono né preparati né attrezzati e rischiano di farsi sfuggire l’opportunità di sfruttare le nuove tecnologie per continuare a operare sul mercato con successo e in modo competitivo.
Tra le varie tecnologie di cui anche il mondo dell’editoria deve tenere presenti ci sono il Mobile, la Realtà Virtuale e la Realtà Aumentata, le automobili intelligenti senza autista e in particolare i chatbot e gli algoritmi della Rete, sempre più padroni del modo con cui si sperimenta la vita online e le sue scelte.
L’importanza delle soluzioni mobili è evidente a tutti nella sua diffusione e pervasività. Si consumano sempre più contenuti e informazioni e lo si fa quasi esclusivamente attraverso un dispositivo smartphone o tablet. L’uso di questi dispositivi ha raggiunto livelli impensabili. I giovani passano una media di 8 ore al giorno consultando i loro device e controllandoli fino a 150 volte al giorno di media, in cerca di nuovi messaggi, notifiche, cambiamenti di stato, immagini e cinguettii.
Oltrepassare - Intrecci di parole tra etica e tecnologia
Gli editori hanno sperimentato le nuove tecnologie con pubblicazioni brevi e applicazioni ma sembrano continuare a preferire racconti e libri lunghi e corposi. La preferenza del dispositivo mobile da parte dei consumatori suggerirebbe un cambiamento radicale di strategia e di prospettiva. Il cambiamento può avvenire solo con nuovi investimenti e maggiori risorse usate per trovare nuove modalità per la distribuzione dei contenuti editoriali e per soddisfare le nuove esigenze di lettura dei consumatori lettori.
Ad avere un impatto sulla lettura sarà anche l’arrivo delle auto senza autista. Le previsioni parlano di 10 milioni di questi veicoli in circolazione già entro la fine del 2020. La rivoluzione dell’auto potrebbe incidere non soltanto sulla lettura ma anche sul tipo di dispositivo usato per leggere e il tipo di libro e soprattutto sulla destinazione del maggiore tempo libero a disposizione. Se a guidare la macchina sarà un robot intelligente cosa faranno i passeggeri dell’auto per far passare il loro tempo? Una riposta potrebbe venire dalla lettura ma la forma in cui essa verrà sperimentata sarà molto diversa e lontana da quelle note finora.
Gli editori son chiamati a prestare attenzione anche alle tecnologie di Realtà Virtuale e Realtà Aumentata. Non soltanto come temi e argomenti che possono essere usati per sceneggiature e racconti utopici o distopici ambientati in mondi paralleli, ma come nuovi strumenti per la pubblicazione e la distribuzione di contenuti.
Le tecnologie moderne hanno una specificità rispetto a quelle passate. Hanno la grande capacità di catturare e rubare l’attenzione e con essa di occupare il tempo delle persone. Se la media della lettura giornaliera è di 19 minuti, il tempo passato davanti al muro delle facce di Facebook è già di 50 minuti al giorno. Si spenono quasi tre ore di media davanti a uno schermo televisivo e solo un’ora per magiare e bere. Cosa succederà con l’arrivo della Realtà Virtuale come fenomeno di massa e quanto peso continuerà ad avere la lettura nel prossimo futuro ‘virtualizzato’?
Infine gli editori devono già oggi cercare di comprendere a fondo la rivoluzione dei Bot, sia quella degli assistenti personali come Siri, Alexa, Cortana e Google Now, sia quella dei bot che sempre più, nella forma di algoritmi, socialbot, chatbot, ecc. governano la Rete e le sue molteplici realtà esperienziali.
I chatbot non sono soltanto strumenti tecnologici usati da Facebook o Apple nelle loro applicazioni e nei loro dispositivi. Sono già attivi sul Web come entità che integrano intelligenza artificiale unitamente alla capacità di comprendere il linguaggio naturale e di apprendere. Possono trasformare il Web in una piattaforma conversazionale fornendo un aiuto concreto all’utente nella ricerca dei libri da leggere e agli editori nel trovare e sperimentare nuove forme di pubblicizzazione e distribuzione dei loro contenuti così di forme diverse di narrazioni.
Un bot capace di cogliere le preferenze del lettore potrebbe presentargli contenuti da leggere contestuali al suo bisogno e nel formato desiderato, non solamente testuale.
La vera battaglia che gli editori si trovano a combattere è quella dell’attenzione. Le nuove tecnologie hanno la grande abilità di catturarla occupando il tempo del consumatore e rubandolo ad altre attività, ad esempio la lettura. Per competere nella caccia all’attenzione gli editori devono apprendere velocemente come raccogliere dati e informazioni sui potenziali lettori, dotarsi di strumenti adeguati di analisi, definire nuovi formati, inventarsi nuovi meccanismi di distribuzione e soprattutto nuove strategie e idee per ingaggiare, coinvolgere e motivare le persone alla lettura e all’acquisto di libri. Un compito che sembra complicato ma che la pausa dettata dal declino nelle vendite di e-book potrebbe semplificare.