Per molte aziende la Digital Transformation continua ad avere significati diversi, così come diverse sono le aspettative ottimistiche, ad essa associate. La trasformazione digitale obbliga a definire strategie coerenti per convivere ai margini del caos determinato dalle molte disruption da essa generate e per superare inefficienze, difficoltà operative e resistenze culturali al cambiamento. Le strategie devono essere collegate a una visione olistica capace di abbracciare e guidare tutte le risorse, le persone coinvolte e gli sforzi necessari per trasformare processi aziendali, modelli organizzativi e di business focalizzandoli sul cliente (anche nella veste di consumatore) ma anche sul dipendente e gli altri stakeholer. L'obiettivo è la produzione continua di valore aggiunto grazie alla maggiore efficienza dei processi e a una maggiore produttività.
Bilanciare trasformazione digitale e sicurezza
L'implementazione di strategie di trasformazione digitale deve fare i conti con i cambiamenti da esse determinati e con la necessità di bilanciare l'innovazione tecnologica delle esperienze digitali di tutti i protagonisti coinvolti con la necessità di garantire la loro sicurezza mitigando i rischi e prevenendo i potenziali problemi. E' una necessità rilevata a inizio 2018 da uno studio di Forrester Consulting che, intervistando 350 leader IT, ha evidenziato come le aziende considerate digitalmente mature siano quelle che hanno saputo bilanciare innovazione e sicurezza digitale.
Per operare in mercati globali, complessi e altamente competitivi, le aziende hanno compreso quanto sia rilevante il ruolo delle nuove tecnologie digitali nel favorire e facilitare le esperienze digitali dei loro clienti (consumatori), nel soddisfarne i bisogni e soprattutto nel conquistare la loro fiducia con l'obiettivo di fidelizzarli. Una strategia centrata sul cliente non è più sufficiente se manca la capacità di farlo con clienti sempre più tecno-dotati, digitalizzati, dipendenti per le loro esperienze personali e lavorative da dispositivi connessi in rete e piattaforme digitali che hanno cambiato i loro stili di vita, comportamenti e processi di acquisto. La globalità dei mercati di riferimento, la connettività diffusa, e l'eterogeneità dei dispositivi usati hanno complicato non poco la capacità di garantire esperienze utente digitali, personalizzate e soprattutto protette e sicure.
La sfida della sicurezza
La sicurezza è percepita sempre più come un problema e una sfida. E' diventata una priorità individuale per persone tecno-consapevoli dei rischi che corrono nelle loro esperienze online, ma soprattutto una sfida per Grandi Marche, aziende e organizzazioni alla ricerca di modi diversi di rapportarsi e interagire con i loro clienti. Le vulnerabilità legate alla sicurezza sono una realtà, in particolare per il ruolo assunto dai dati e dalle informazioni nella trasformazione digitale delle aziende e per l'uso che di essi molte aziende possono fare. Impediscono la relazione con il cliente incrinandone la fiducia. Una minore fiducia, nel Brand, nei prodotti e nei marchi, collegata alla percezione di una sicurezza dei dati e delle informazioni personali poco garantita, finisce per incidere sui risultati aziendali in termini di fatturato e di profitto (secondo lo studio di Forrester il 25% in meno di fatturato).
Il senso della vita
Qualsiasi tipologia di entità imprenditoriale, sia essa individuale, piccola, media o multinazionale si sta misurando con gli effetti dirompenti della trasformazione e dei cambiamenti determinati dalla pervasività e diffusione delle nuove tecnologie digitali. Per sopravvivere e mantenersi competitivi la scelta obbligata è quella digitale. Questa trasformazione interessa anche la componente cybercriminale del mercato, anch'essa impegnata in attività finalizzate e trarre vantaggio dalle nuove tecnologie ma soprattutto dai nuovi stili di vita digitali e dalla fiducia dei clienti e dei consumatori. Le aziende che hanno adottato strategie di trasformazione digitale devono farsi garanti per una maggiore sicurezza investendo in iniziative, risorse, talenti e strumenti capaci di limitare i danni provocati da eventuali attacchi cybercriminali sempre più efficaci e dirompenti condotti nella forma di malware, ransomware, phishing, abuso di risorse online e dei Brand, APP maligne, furti di identità, e truffe online.
Per la sicurezza si spende di più ma non basta
Il ruolo assunto dalla sicurezza dei dati e delle informazioni nella trasformazione digitale delle aziende è evidenziato dall'aumento dei budget a essa assegnati (in crescita dal 15% attuale al 25% nei prossimi anni) e dalla ricerca di partner esterni ai quali affidarsi per una difesa migliore e capace di fornire risposte concrete e soluzioni a un problema diventato complesso e a elevata criticità. Le sfide sono identificate nella capacità di prevenire, diagnosticare e identificare ma soprattutto di intervenire rapidamente per rimediare a eventuali attacchi riusciti attraverso APP, apparati e risorse web e dispositivi Mobile.
Strategie di difesa e strumenti
Predisporre una strategia di difesa e allocare i budget necessari a tradurla in iniziative e soluzioni non è più sufficiente. E' necessario favorire, ad esempio attraverso programmi di formazione continua, buone pratiche aziendali come il risultato di una crescente consapevolezza condivisa sull'importanza della sicurezza e sulle sfide che essa pone per l'accresciuta flessibilità e capacità di hacker e cybercriminali di trarre vantaggio di vulnerabilità del sistema ma anche di pratiche di ingegneria sociale. E' necessario attivare un monitoraggio continuo dei dispositivi mobili, delle loro APP e degli altri strumenti digitali in uso per abbassare il rischio di attacchi, tracciare quelli riusciti e intervenire rapidamente per limitare i danni e chiudere le falle emerse nei sistemi operativi, nelle applicazioni e nelle infrastrutture tecnologiche aziendali. Infine è necessario dotarsi di persone qualificate, talenti professionali con le adeguate conoscenze ed esperienze nel gestire il problema della sicurezza nella sua complessità e difficoltà attuale.
La sicurezza è risultata tra le priorità massime (lo è per il 63% delle aziende) anche in recenti studi che BlackBerry ha condotto sull'implementazione di strategie e progetti di trasformazione digitale in azienda. Studi che hanno rivelato come il 61% delle aziende si sente impreparata ad affrontare le sfide poste alla sicurezza da attacchi esterni, condotti da hacker o cybercriminali. Uno dei motivi di questa percepita inadeguatezza sta nell'organizzazione in silos di molte aziende (medio-grandi) e nella scarsa collaborazione che li caratterizza e che rende complicata, se non impossibile, una gestione unificata della sicurezza aziendale. Un altro motivo è individuato nell'aumento e nella proliferazione delle Internet degli Oggetti all'interno delle aziende e delle organizzazioni. Una proliferazione che fa aumentare l'entropia e la complessità operativa e gestionale per aziende diventate digitali e 4.0 o in procinto di diventarlo.
La sicurezza digitale richiede strumenti nuovi
La sicurezza digitale e la cyber-sicurezza non possono essere affrontate con approcci e strumenti tradizionali, siano essi ad hoc o soluzioni dedicate e per questo motivo limitate. Per vincere la sfida della trasformazione digitale, la sicurezza deve diventare una priorità ed essere gestita in modo da poter innovare, focalizzarsi sulle attività legate al business aziendale e sui bisogni del cliente (consumatore). Per diventare una priorità, il tema sicurezza deve essere in agenda per ogni nuovo progetto di trasformazione digitale o diventare oggetto di attenzione particolare per ogni progetto già implementato. Le problematiche tipiche di organizzazioni che vogliono misurarsi con la sicurezza, in termini trasformazione digitale, sono la carenza di skill adeguati, il ruolo politico dei CIO in azienda, spesso assenti dai comitati di direzione, il ruolo cambiato dei dati e delle informazioni, la cultura e le pratiche operative aziendali così come gli strumenti disponibili o in uso.
Se la trasformazione digitale richiede un approccio olistico, la sicurezza ha bisogno di poter essere gestita, monitorata e garantita attraverso strumenti unificati e centralizzati. Strumenti fin qui noti come MDM, MAM e EMM che devono parlare tra di loro e integrarsi a formare soluzioni di Unified Enterprise Mobility come quella proposta da BlackBerry. Una soluzione pensata per le Enterprise of Things e i mondi digitali sempre più interconnessi e abitati da miliardi di oggetti intelligenti e Mobile del futuro.
Quando tutto è digitalizzato e online, tutto diventa un potenziale obiettivo. A rischio non ci sono solo i dati e le informazioni ma le persone, le aziende e le organizzazioni. Mettere in sicurezza gli uni e gli altri richiede approcci innovativi che per BlackBerry si traducono in soluzioni integrate come BlackBerry UEM, BlackBerry QNX e BlackBerry Jarvis.
Queste soluzioni sono distribuite in Italia da CleverMobile Distribution.