Nel raccontare e riflesstere sul caso Cambridge Analytica - Facebook non è sufficiente fare riferimento alle narrazioni dei media. Bisogna riuscire a fare riflessioni libere, non conformistiche, tecno-critiche e tecno-ciniche insieme. Un modo per continuare a rimanere tecno-conspevoli.
Per questo motivo segnaliamo una lunga e interessante riflessione plurale proposta dal portale DataMediaHub. Una riflessione che SoloTablet suggerisce a tutti di legegre!
La scorsa settimana solamente le principali testate online in lingua anglosassone hanno pubblicato 683 articoli relativamente alla questione Facebook - Cambridge Analytica. Complessivamente fiumi di inchiostro e zettabyte [10 alla 21esima byte, pari a 1 triliardo di byte] hanno riempito le cronache di questi ultimi giorni sul tema. Per provare a fare chiarezza al riguardo abbiamo raccolto i contributi e la visione di professionisti con professionalità diverse ed integrate.
Pierluigi Vitale [Social Media Analyst DataMediaHub / PhD Student Università di Salerno]:
Siamo di fronte probabilmente di fronte a una delle più grandi "rivolte" mediatiche degli ultimi anni. Al di là delle supposizioni, o congetture, di carattere politico e strategico, c'è bisogno di dissipare ed abbassare i toni di un'opera di terrorismo [tra molte virgolette] nei confronti di Facebook, su cui sembrano essersi avventati i media tradizionali che tra una dinamica di sostituzione fisiologica e un'altra di incapacità di adattamento vedono in Facebook il grande nemico. Lo stesso nemico che, se dovesse chiudere come da molti paventato, li risucchierebbe in un baratro che al momento sembrano non aver prefigurato.