"Entro la fine del decennio, i computer spariranno come oggetti fisici distinti, con display integrati negli occhiali, sistemi di riscaldamento elettronici cuciti nelle fibre dei vestiti e strumenti capaci di fornire una completa immersione nella realtà virtuale."
Autore
Raymond Kurzweil è un inventore, tecnologo, informatico e saggista statunitense. È un pioniere e precursore in ambiti tecnologici diversi come il riconoscimento ottico dei caratteri, le tecnologie per il riconoscimento e la traduzione del testo parlato, per il text-to-speech e di strumenti da tastiera elettronici. Ha realizzato la prima macchina print-to-speach per non vedenti, il primo sintetizzatore text-to-speech e ha creato sofisticati strumenti musicali elettronici. Sua l'idea di dare alle tastiere la possibilità di simulare realisticamente il pianoforte aggiungendo alla simulazione del suono della corda i rumori prodotti dal corpo del piano. Da molti anni indaga i modi in cui l'intelligenza artificiale può arricchire ed espandere le potenzialità umane. Pe le sue intense attività di studio, ricerca e creazione è stato definito erede di Thomas Edison e genio instancabile. Vincitore di numerosi riconoscimenti internazionali, è autore di numerosi libri che lo hanno reso conosciuto a un pubblico vasto di lettori.
Argomento del libro è la velocità di fuga della tecnologia e l'accelerazione del ritmo di cambiamento da essa imposta all'evoluzione umana. Si tratta di una accelerazione non lineare ma esponenziale, con la velocità che continua ad aumentare producendo una crescita esplosiva e tale da provocare un salto qualitativo e di paradigma. Quando questo salto avverrà, secondo Raymond Kurzweil, si realizzerà la singolarità tecnologica che con le sue possibilità fornirà infinite opportunità all'uomo per la sua evoluzione futura.
A favorire questa singolarità sono tre aree in particolare, l'ingegneria genetica, la nanotecnologia e l'intelligenza artificiale forte. L'evoluzione di ciascuna di queste tecnologie favorisce e accelera l'evoluzione delle altre favorendo il potenziamento formidabile degli esseri umani e delle loro capacità, verso un mondo nel quale la singolarità tecnologica sarà in grado di migliorare i nostri corpi ma anche le nostre menti.
Il libro è stato pubblicato nel 2005 e prevede la svolta con l'arrivo della singolarità nella prima metà di questo secolo, una visione grandemente ottimista che conferma riflessioni e analisi già espresse nei libri precedenti dell'autore, L'era delle macchine spirituali e L'era delle macchine intelligenti.
Il termine singolarità che dà il titolo al libro è stato preso dalla fisica e usato per spiegare come, anche una realtà come la singolarità storica, possa essere pensata esattamente come lo sono i buchi neri. Il nostro cervello già oggi è in grado di comprendere le implicazioni della trasformazione tecnologica nella fase corrente e di guardare oltre l'orizzonte dei singoli eventi. È il compito che si è dato Kurzweil nel suo libro.
La singolarità viene descritta come il risultato della combinazione di varie tecnologie, la genetica, la nanotecnologia e la robotica (intelligenza artificiale) e come un traguardo raggiungibile perché già presente nello sviluppo tecnologico-evolutivo dell'umanità. In un futuro già presente sarà possibile integrare macchine e robot miniaturizzati con il corpo e il cervello umano e con l'ambiente. La funzionalità del cervello, secondo l'autore, è quantificabile in termini di tecnologia che saremo in grado di costruire nel prossimo futuro, contribuendo a quell'accelerazione tecnologica che porterà alla singolarità. L'intelligenza tecnologica e non-biologica sarà in grado di uguagliare, per ricchezza e raffinatezza, l'intelligenza umana. La crescita esponenziale della tecnologia è tale da far ipotizzare un momento nel quale la singolarità tecnologica intersechi e superi abbondantemente la capacità di calcolo del cervello umano grazie anche alla crescente capacità di apprendere e condividere il sapere acquisito. Dalla singolarità deriveranno secondo Kurzweil benefici concreti quali la riduzione dell'inquinamento e della povertà, una maggiore longevità della razza umana, la trasmissione di nuove esperienze e l'aumento della intelligenza umana.
La nuova fase di evoluzione, collocata dall'autore nel 2045 quando le intelligenze non biologiche saranno un miliardo di volte più potenti di tutta l'intelligenza umana odierna, sarà caratterizzata da cicli di riprogettazione, automazione e sviluppo sempre più veloci, una fase nella quale i cervelli aumentati tecnologicamente giocheranno un loro ruolo nell'affermazione della singolarità.
Le machine al lavoro, gli umani senza lavoro felici e contenti!
Il libro è pieno di visioni futuristiche che tengono le loro radici in molte ricerche e sviluppi scientifici già in corso e/o in fase avanzata. Vi si parla di reverse engineering dell'intelligenza umana, di scanning del cervello, capace di rendere visibili e leggibili in tempo reale i collegamenti neuronali e di portare già entro il 2025 ad una comprensione completa del funzionamento del cervello umano, e di sistemi non-biologici dotati di intelligenza paragonabile a quella umana. In queste visioni il computer è destinato a uno sviluppo esponenziale e continuo che lo trasformerà in una macchina dotata di intelligenza artificiale più potente del cervello umano.
Chi non condivide la sua visione è, secondo l'autore, vittima di un pensiero lineare e intuitivo che gli/le impedisce di pensare in termini esponenziali tenendo in considerazione la velocità di fuga della tecnologia. Una tecnologia che va ben oltre computer, dispositivi mobili o gadget tecnologici indossabili per abbracciare ambiti diversi come quello dell'energia, della genetica, delle nonotecnologie e della robotica, ambiti per i quali l'autore fornisce grafici e dati matematici usati per illustrare l'accelerazione di tipo esponenziale e la fuga in atto. Quest'accelerazione potrebbe far aumentare anche la longevità umana grazie alla rivoluzione nella genetica e nella biotecnologica, due scienze che stanno fornendo strumenti per modificare i geni umani, per ringiovanire organi e tessuti ma anche contribuendo all'arrivo di nuovi medicinali che potrebbero fornire soluzioni a mali considerati finora come incurabili e di nuove tecnologie che, nella forma di nanorobot, potrebbero agire all'interno del corpo umano come semplici cellule, Benché di tipo artificiale ed elettronico.
La vera rivoluzione avverrà con la nascita di intelligenze artificiali paragonabili a quelle del cervello umano. Grazie alle intelligenze artificiali, gli esseri umani futuri avranno la possibilità di trarre grandi vantaggi sfruttando la velocità, la memoria, la capacità di calcolo, le nanotecnologie, i nanobot e gli algoritmi tecnologici, in una coesistenza uomo-macchina che prevede anche la possibilità di migrare il cervello umano su piattaforme computazionali esterne, più veloci e più efficienti. Il tutto in contesti nei quali spariranno i confini tra realtà fattuale e realtà virtuali.
La tecnologia renderà possibili grandi cambiamenti anche in altri ambiti quali quello della genetica e del genoma, della biochimica, della riproduzione delle cellule, dei tessuti e degli organi umani, favorirà la diffusione del benessere e della ricchezza ma non è priva di rischi e pericoli.
Nonostante il suo tecno-entusiasmo, Kurzweil, sottolinea che la tecnologia è sempre un'arma a doppio taglio i cui effetti collaterali sono già percepibili oggi, unitamente alle sue promesse e soprattutto a quelle non mantenute. Le stesse tecnologie utilizzabili per avanzamenti nella genetica, nella robotica o nelle nanotecnologie può essere usata per scopi criminali, ad esempio per la creazione di virus o per la produzioni di armi di distruzione di massa. I pericoli ci sono ma l'autore ritiene che la soluzione non stia nell'abbandono della tecnologia bensì in un suo uso attento e consapevole. Un utilizzo che, come è descritto nell'ottavo capitolo del libro, passa attraverso la capacità di definire alcune priorità e di predisporre sistemi di protezione, di prevenzione e di pronto intervento, in caso di minaccia criminale, adeguati.
Un argomento su cui Kurzweil si dilunga nel suo corposo testo è la longevità della vita umana. La scelta non sembra dettata da desideri di vita eterna ma dalla convinzione che il genere umano si trovi veramente in una fase della sua evoluzione nella quale la morte possa essere sconfitta o quantomeno posticipata. La longevità tecnologica permetterebbe ad ogni singolo essere umano il superamento della morte e il mantenimento delle qualità che lo caratterizzano nel mondo come l'agilità mentale, il desiderio sessuale, la personalità individuale, le abilità personali, le conoscenze. Tutto ciò potrebbe avvenire in assenza di corpo e in una condizione non-biologica ma con le stesse capacità che ci caratterizzavano in vita delegate a intelligenze artificiali capaci di farci sopravvivere per sempre. Inizialmente questo sarà appannaggio di pochi eletti ma poi potranno diffondersi così come si sono diffusi gli smartphone attuali.
La visione tecno-entusiasta e tecnofila di Kurzweil ha sollevato numerose critiche e altrettanti dubbi. Alle prime e ai secondi l'autore cerca di dare delle risposte argomentate nell'ultimo capitolo del suo libro. Risposte che non sono state ritenute esaurienti ma che hanno sollecitato nuovi e interessanti sviluppi nella discussione tra studiosi e scienziati sulla evoluzione futura del genere umano e sulla sua direzione post-biologica o singolarmente tecnologica.
Scheda Libro
Titolo intero: La singolarità è vicina
Titolo originale: The Singularity Is Near: When Humans Transcend Biology
Genere: Biologia
Listino: ESAURITO
Editore: Apogeo
Collana: Saggi
Pagine: 590
Data uscita: 21/02/2008