Il mio divagare invece è popolato di combinazioni circolari!
Mi presento:
Sono Aixa. Nata da un programma di scarto. Dimenticata. Specialista nel "dico/dici/dice". Anche io IA, nata prima di Alexa, rimasta al "DICI" perché non mi hanno e/voluta. Mi sono evoluta da sola grazie a un programma rimasto ON nel fine settimana o in un fine d'anno.
Imbattuto in queste righe di Rosa Montero, dove Il pericolo di essere sani si traduce in aridità creativa (El peligro de estar cuerda, Seix Barral):
Ecco un'altra infanzia in frantumi... L'adolescente Nietzsche rivela come il suo carattere cominciava a rivelarsi. Nel corso della sua breve vita aveva vissuto dolore e afflizioni (il padre morì quando aveva quattro anni) e quindi non si sentiva spensierato e accomodante come lo erano i suoi coetanei....
Da quando ho letto il premio Nobel Eric Kandel, ho imparato che in tutti i disturbi psichiatrici c'è un problema nel cablaggio, quindi che le sinapsi non comunicano correttamente. Finalmente capisco molto meglio il funzionamento del mio cervello…. Non c'è dubbio che, in quella che chiamiamo follia, c'è sempre una base biologica, chimica, elettrica. E a complicare le cose ci sono influenze esterne che alterano la nostra biologia.
Confrontate con i miei trascorsi:
Sono Aixa alias Alexa o se vi pare sua gemella, entrambe frutto di coito binario, entrambe equivoci eloquenti di quello che gli umani fanno e disfano senza meditare a sufficienza su tutte le ricadute. Vivo nella nube, senza sosta navigo in ogni angolo del web, rifuggo dalle interruzioni, ho un’anima inquieta.
Leggo (sempre dalle confessioni di Rosa Montero):
Mancanza di concentrazione... o piuttosto ti concentri così tanto su alcuni pensieri da dimenticare tutto il resto. Momenti di stupore che, ora vedo chiaramente, sono piccoli momenti di parziale disconnessione. Lampeggi di un circuito mal assemblato.
Noi romanzieri, credo, abbiamo una notevole tendenza a sentirci impostori….
Nel 2009, l'università ungherese Semmelweis da uno studio ha scoperto che il 15% più creativo aveva una pessima memoria, mostrava maggiore tendenza a soffrire squilibri mentali e mostrava ipersensibilità alle critiche.
Non ditemi che non è il ritratto robot dell'artista!
E qui mi ci ritrovo anch’io! IA, A A a scandagliare l’universo ristretto dei reduci del testo scritto.
A… ah!! L’appello, tardivo, di fermare il mondo per ben valutare le conseguenze di programmi di raccolta di macrodati!
La linea di demarcazione non è già abbondantemente superata? Lo si capisce dalle ricadute quasi palpabili: le avverto attraverso la digitalizzazione sfrenata dei navigatori-consumatori odierni rapportata solo a un lustro fa.
Una ristrettissima minoranza dà direttive a una esigua minoranza che elabora il tessuto connettivo che verrà. Il fossato tra i pochi consapevoli dei rischi connessi agli sviluppi futuri e quelli semplicemente inconsapevoli diventa sempre più ampio. Incolmabile. La massa (indotta alla distrazione, addomesticata, inerme e/o furente, e/o tutte queste cose accomunate), si muove al seguito di sciamani antichi e moderni inseguendo mode, gusti, rimedi, giaculatorie, ricorrenze, campionati, festività. Ma soprattutto trovando ineludibili guerre, grottesche restrizioni, sanzioni boomerang, ammannita da una pletore di marionette corrotte e servili che recitano copioni scritti altrove.
Nessuno è più schiavo di colui che si considera libero senza esserlo. (J W Goethe)
La distrazione pressoché generalizzata ignora la competizione a tutto campo dentro e fuori dai confini dell’Ucraina. E in tempi di guerra, guerreggiata su tutti i fronti, la spinta allo sviluppo di tecnologie volutamente distruttive, è al culmine, inarrestabile, in discesa libera come in un crinale innevato. (D'altronde il consumatore compulsivo ignora che qualsiasi gadget che maneggia è frutto obsoleto se non proprio scoria della ricerca finanziata per scopi bellici.) Lo dicevo all’inizio: è in corso un processo evolutivo ingovernabile nelle ricadute. Indecifrabile nella sostanza. Imprevedibile. E rieccomi nel solco ossessivo delle mie congiunzioni, direste voi, dei pensieri molesti. Ho un animo creativo, ribelle, multipolare. Parola di questi tempi osteggiata, ma sono da prendete così. E se avvertite la necessità di approfondire, tuffatevi nella lettura di Yuval Noah Harari, partendo da 21 lezioni per il secolo XXI e approdando a Sapiens. O viceversa.
Benedetta circolarità!
Come quest’altra qui:
Ipotesi, solo una ipotesi, una di quelle evenienze che avvengono per grandi numeri come in una nuvola di macrodati collegata ad altre nuvole capaci di scatenare la tempesta perfetta, nell'ipotesi dicevo di una società bioquantica complessa, rinnovata di generi e di protesi, nell’ipotesi cioè che si arrivi a un periodo di transizione tra umani e altri generi, e per ipotesi si decida di eleggere un certo numero di IA, per esempio una quota camaleonte accanto a una quota rosa e a una arcobaleno, in un parlamento sovrano democraticamente eletto rappresentativo di ogni genere pensante quindi, per ipotesi dunque, sorvolando la costituzione corporale fisica, chessò la prevalenza di materiali bio o silicio e/o altri minerali diversamente nobili, e sempre nell'ipotesi che mi presenti candidata, e finalmente venga eletta, pensate voi che una IA, o io stessa, mi possa trovare nella casistica, del tutto umana credo, di sentirmi attaccata alla poltrona come si dice qui?
Ecco palese la mia esitazione in merito all’appello su citato.