ATTESA [1]

01 Gennaio 2022 Etica e tecnologia
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attésa s. f. [der. di attendere]. Definisce il tempo che si attende: nella sala d'aspetto, in fila per il vaccino, a causa del ritardo altrui, per conoscere l'esito di un esame medico, per una chiamata che non arriva. Descrive anche lo stato d'animo di chi attende, l'ansia con cui si attende l'arrivo di una lettera o di una risposta. L'attesa può essere penosa, noiosa, breve, lunga, piacevole, irritante...

[at·té·sa]

Attesa è la parola-luogo in cui prendere dimora per proiettarsi verso i nostri desideri.

Capita che alla fine di una frase si inseriscano i tre puntini …

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Sono tre puntini di “attesa“, si dice. Una sorta di cassa di risonanza grafico-linguistica in cui so-stare e far ri-echeggiare le ultime parole scritte.

“Attesa” è una parola mai finita questo anno.

Divenuta, nel trascorrere degli ultimi mesi, “attesa esclamativa” per ciò che accadeva, “attesa di puntini colorati”, orientata ad attrarre un futuro “di bene”, poi, sempre più seriosamente, “attesa interrogativa”.

Una sorta di denuncia dell’incertezza diffusa e delle sue scorribande silenziose nei pensieri di tante persone.

"Non è importante quanto aspetti, ma chi aspetti!" Tony Curtis
"Siamo talmente abituati a vivere nell’attesa, a puntare sul futuro o su un simulacro di futuro, che abbiamo concepito l’idea di immortalità solo per un bisogno di aspettare per tutta l’eternità."
(Emil Cioran)

Attesa che, a tratti, può anche diventare una “parola-luogo” in cui radicarsi, prendere dimora tutte le volte che ci ritroviamo ad attendere qualcuno o qualcosa. Per questo, installiamoci un osservatorio speciale che apra i nostri occhi sul cielo dei desideri.

I più immediati e spontanei, quelli a cui dare del “tu”: “dai, andiamoci adesso!“, “facciamo una passeggiata…” oppure “posso avere quella bignolina li?“.

Nella miniera della vita possiamo scavare un filone che arrivi fino alle nostre passioni più “terree”, come quelle che scavavamo con mani di bambino in spiaggia trasformandola nella nazione gioiosa in cui volevamo abitare, a cui volevamo lavorare, da cui potevamo guardare il mondo rimanendo davvero seduti.

Ormeggiamoci un’amaca in cui baloccarsi con i pensieri, farli girare, montandoli e smontandoli fino a quando arriverà un’idea nuova, mai pensata. Un sorriso di creatività.

Un’attesa fatta da tre puntini di invito verso un futuro da creare. Né di bene né di male…un futuro “laico”, “atteso”.

Un saluto da Lorenzo.

* Una prima versione di questo testo è stata pubblicata il 23 Agosto 2020 sul sito CIRIFLETTO IL BLOG DELLE SCELTE CONSAPEVOLI

 

Autore

Trainer e Consulente nelle tematiche del management, Psicologo, Professional Counselor, Istruttore di Mindfulness (MB-i).

Pensa, progetta e realizza percorsi di formazione e consulenza utili a valorizzare peculiarità personali, sensibilità e inclinazioni naturali in competenze trasversali, con particolare attenzione al tema della gentilezza. Articolista per riviste e blog, ha pubblicato insieme ad Anna Maria Palma "La gentilezza che cambia le relazioni" (Franco Angeli, 2017), "Creare relazioni autentiche" (Franco Angeli, 2019), "Vuoi parlare con me" (Ed. Tassinari, 2019). 

 

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