[fra·gi·li·tà]
Caratterizza ciò che è fragile. Si definisce grazie al suo opposto: resistente o, per usare un termine oggi molto in voga, resiliente.
In pratica, ciò che si può rompere, più o meno facilmente.
Come i bicchieri, i piatti di porcellana, la cartapesta.
Applicata agli esseri viventi, la fragilità può riguardare la salute e la psiche dei più deboli.
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Un trauma, uno choc, un incidente ed ecco che l’equilibrio si spezza.
Sembra un’eccezione nel corso dell’evoluzione della natura: i più forti sono i più resistenti e sono anche quelli che sopravvivono. Non è così: anche i forti devono imparare a conoscere le proprie fragilità e trovare il modo di superarle, anche con l’aiuto degli altri. Non c’è supereroe che non cada almeno una volta, non c’è diamante che resista all’azione distruttrice dell’uomo.
La fragilità non è un aspetto negativo, un limite, una menomazione. Fa parte delle caratteristiche di ogni materia e di ogni animale: è il lato concavo, la parte più nascosta, il punto debole da proteggere.
A volte non riusciamo a rompere legami, relazioni e situazioni complesse, ma solo a deformarle. Quello è il caso in cui apprezziamo la fragilità.
Crisi ed emergenze ci fanno riscoprire la fragilità? No, anzi ci stimolano a nasconderla e a mostrarci resistenti, a tutti i costi: una strategia perdente, se non sappiamo affrontare le nostre debolezze.
🍒🍒DISORIENTATI E IN FUGA NEL METAVERSO
Prendiamo un oggetto che riteniamo fragile, mettiamolo dentro un cartone e scriviamo la parola “fragile” da tutti i lati del cartone. Abbiamo risolto il problema? No.
Innanzitutto dobbiamo proteggere quell’oggetto all’interno del cartone (con carta e imballaggi); poi bisogna istruire chi trasporterà il cartone, in modo che faccia attenzione tutte le volte in cui dovrà spostarlo; infine occorrerà togliere quell’oggetto dal cartone con la massima cura.
Lo stesso vale per le nostre fragilità: circondiamole di piccole certezze.
Se le fragilità sono troppe, scegliamo cosa proteggere di più.
Se qualcosa si rompe, vediamo perché è successo e cosa si poteva fare per evitarlo.
Ciò che è fragile non si è ancora rotto, e resiste al suo destino. Aiutiamolo a sfidare la sua debolezza.
Autore
Classe 1978, nato a Bologna ma ferrarese d’adozione. Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Padova e Master in Media Management all’Università della Svizzera Italiana. Sono un esperto di mass media; in particolare ho approfondito il settore televisivo e quello pubblicitario. Le mie esperienze professionali variano dalla comunicazione pubblica alla comunicazione ambientale.
Scrivo di viaggi, musica, poesia e temi di attualità. Alcuni miei articoli sono ospitati nel blog “Luoghi da vedere”: https://luoghidavedere.it/author/alessandro-ceresia