[pa·zièn·za]
Pazienza è la parola nella quale nessuno è superiore all’altro. E l’ego non è superiore all’io.
La pazienza come strumento del potere.
Del resto ‘Pazienza!‘ – diciamo a noi stessi e, accompagnando la sconfitta con un sospiro, diamo per fallito un tentativo che ci stava a cuore. Questo tipo di pazienza ha esempi noti.
Per primo Giobbe. Poi l’impiccato: chi è più paziente dell’impiccato?
"Occorre molta pazienza per impararla." Stanislaw Jerzy Lec -
"La case felici sono costruite con mattoni di pazienza." - Harold E. Kohn
Indubbiamente essere paziente significa stare dalla parte bassa di una relazione di potere e subire quello che capita con passività.
L’altra faccia di questa parola è la ribellione, la rabbia.
🍒🍒DISORIENTATI E IN FUGA NEL METAVERSO
A me piace la pazienza quando diventa il modo di affrontare le cose ricorrendo all’intelligenza affettiva: nessuno deve farsi male. Questa pazienza ha buoni rapporti con lo scorrere del tempo. Suggerisce: aspetta, datti tempo. E se non ti lasci prendere dalla semplificazione del potere, rappresenta la possibilità di trattarti bene anche quando le cose non vanno come vuoi.
È il modo per restare al centro dell’azione, di non cedere alle logiche del conflitto. In questo caso essere pazienti è la porta attraverso la quale far passare il senso della possibilità. Dell’alternativa.
E’ la pausa che consente di non usare la forza e di rimanere contenti di noi stessi, nonostante l’insuccesso momentaneo, capaci di scegliere di trattarci bene e di continuare ad avere fiducia nella possibilità che l’intelligenza affettiva sia in grado di trovare soluzioni che la forza riduce solo a due: o sopra o sotto.
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La pazienza è il piano nel quale nessuno è superiore all’altro, e l’ego non è superiore all’io. Diventando, così, lo strumento per costruire la pace, interna e esterna.
* Una prima versione di questo testo è stata pubblicata il 21 Agosto 2020 sul sito CIRIFLETTO - IL BLOG DELLE SCELTE CONSAPEVOLI
"La pazienza è anche una forma di azione." (Auguste Rodin)
"Nessuna grande opera viene creata in un instante, nemmeno l’uva, nemmeno i fichi. Se ora mi dici “Voglio un fico”, ti rispondo: “Ci vuole tempo”. Lascia innanzitutto che vengano i fiori, poi che si sviluppino i frutti e, poi, che maturino." (Epitteto)
Autore
Medico e psicoterapeuta. Mette in discussione il sapere-potere che agisce nei diversi sistemi relazionali (da quello parentale a quello delle istituzioni educative e sanitarie), per approdare a una “via affettiva” che diventa una vera e propria proposta di cambiamento: un’alternativa praticabile ai modelli che generano paura e sofferenza, frustrando l’innato senso della possibilità e dell’alternativa che caratterizza la nostra specie.
La sua ricerca è incentrata su uno sviluppo non conflittuale e non autoritario delle relazioni intrapersonali. Nel 2016 ha fondato l’associazione Centro studi per la promozione della Democrazia Affettiva®.