PENSARE [1]

01 Gennaio 2022 Etica e tecnologia
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pensare [dal latino pensare, pendĕre «pensare»; cfr. pesare] - Per analoga pensiero, far pensare, preoccupare, ragionamento, intelligenza, meditare, considerare, ricordare, tenere presente, rievocare, credere, giudicare, provvedere, prevedere, progettare, architettare, macchinare, immaginare, raffigurare nella mente, parere, occuparsi, preoccuparsi. Nel suo significato generico esercitare l’attività del pensiero, cioè l’attività psichica per cui l’uomo acquista coscienza di sé e del mondo in cui vive: penso, dunque sono (Cogito Ergo Sum). Pensare a qualcuno o a qualcosa, pensa e ripensa,pensare bene o pensare male, lasciami pensare fino a domani, lasciami riflettere, pensare con raccapriccio o co rammarico, non pensiamoci più, pensa ai fatti tuoi, una ne fa e cento le pensa....

[pen·sà·re]

 

... è come pesare, entrambe forme intensive del verbo pendere.

Il peso è la qualità di ciò che pende, e pesare diventa misurare il peso di qualcosa, così pensare.

Non deve stupire la relazione tra pensare, attività squisitamente intellettuale e l’atto del misurare.

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Altri verbi analoghi rinviano allo stesso significato: ponderare (latino pondus, peso); valutare, ovvero misurare il valore; meditare, riportare all’equilibrio, al grado medio, come fa la bilancia con due piatti, ma anche come fa il medico, che attraverso il rimedio riporta in equilibrio gli umori, dal cui disordine e squilibrio, secondo la teoria galenica, viene la malattia (meditare, medio, medico, medicina, rimedio, derivano dalla stessa radice √med).

Altra cosa sono riflettere, flettere all’indietro, capovolgere lo sguardo, dunque guardare dentro di sé (così anche lo specchio riflette l’immagine, la piega all’indietro); e considerare, dal latino cum, con valore rafforzativo, + siderari, rivolgere l’attenzione alle stelle (in cerca di auspici)

Autore

Massimo Angelini

Zappa le parole per coltivare idee, storico della cultura, editore, ruralista e fabbricante di lunari.

  • laureato in Filosofia e in Storia (moderna) presso l’Università di Genova; dottore di ricerca in Storia urbana e rurale presso Università di Perugia
  • autore di ricerche e scritti dedicati alla storia delle mentalità, ai processi di formazione delle comunità locali fra antico regime ed età contemporanea, alla tradizione rurale, alla cultura della biodiversità, al sacro e alla dimensione dei simboli
  • stato presidente dell’associazione Consorzio della Quarantina per la terra e la cultura rurale, e coordinatore nazionale della Rete Semi Rurali,
  • stato collaboratore della cattedra di Storia del Pensiero Scientifico dell’Università di Genova e cultore della materia in Storia della Scienza e delle Tecniche
  • compilatore del Bugiardino: annuale almanacco rurale e sapienziale delle terre liguri
  • direttore editoriale della casa editrice Pentàgora: ed è questa, oggi, l’attività che impegna la maggior parte del giorno e delle energie
  • contento di come ho vissuto, curioso per quello che mi riserva il tempo che resta.

Amo leggere Pavel A. Florenskij, Ivan Illich, Giuseppe Lisi, Marko I. Rupnik, (san) Paolo di Tarso, Walt Withman, Christos Yannaras. La teologia ortodossa mi tocca corde profonde, mi fa sentire a casa.

Oggi, nel mio secondo tempo, mi dedico soprattutto allo studio e alla riflessione su questioni di spiritualità e antropologia filosofica.

 

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