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RESPONSABILITA' [1]

RESPONSABILITA' [1]

01 Gennaio 2022 Etica e tecnologia
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responsabilità [der. di responsabile, sull’esempio del fr. responsabilité, che a sua volta è dall’ingl. responsibility, ma anche da latino (re)spondere e resposnare (resposum dare), sponsio e sponsum (promessa solenne, obbligazione reciproca)]. Termine usato prima in ambito politico e del diritto pubblico, poi della morale. Oggi la resposnabilità si applica ad ambiti diversi, sempre però riferita ad azioni delle quali l'agente deve assumersi la paternità e di cui si assume le conseguenze. Il termine indica il fatto che le azioni umane generano conseguenze di cui il soggetto agente può essere imputato, cioè ritenuto responsabile. Ne consegue che il soggetto dell'azione si assume l’incarico (la responsabilità) di rispondere delle conseguenze delle proprie azioni.

 

La parola responsabilità, come tante altre, ha almeno due significati: uno è quello chiarito dai vocabolari, un altro, spesso differente, è quello vissuto dalle persone. In ambedue i casi implica una relazione (con me stesso, con altri, con cose concrete o astratte…) e implica quindi un rendere conto.

La differenza è che, nell’uso comune, il soggetto che deve rendere conto non è quasi mai lo stesso. Nell’uso comune il soggetto è l’altro da sé, e la sua responsabilità, e la conseguente resa dei conti, è ricordata e reclamata come reazione a un preteso abuso da parte sua di cui noi saremmo vittime. In sostanza, responsabilità è una relazione dell’altro “su di me”.

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Anche la semplice e ovvia reciprocità è negata: nell’uso comune la responsabilità è unidirezionale, parte dall’altro verso di me.

Dire che questo non imparziale modo di vedere sia frutto di malcostume è un restare intrappolati nello stesso errore che si critica, perché addossa la colpa sempre agli altri.

Ce lo insegna il virus Covid che, di fronte alle misure che prendiamo per emarginarlo, anziché reclamare il suo buon diritto alla sopravvivenza, si assume la responsabilità di mutare.

A volte, come esseri umani, ci dimentichiamo di far parte della natura.

 

Non si fa quello che si vuole. Tuttavia si è responsabili di quello che si è.” (Jean Paul Sartre)

"Ci sono due valori cui non sono disposta a rinunciare: la libertà e l'uguaglianza. Nessuno può imporre agli altri la sua concezione della vita, le sue idee, le sue credenze. Anche se la libertà non è mai assoluta […], ognuno deve poter scegliere come condurre la sua vita, senza costrizioni o intimidazioni. Solo quando si è liberi ci si può assumere la responsabilità delle proprie scelte, dei propri atti e delle loro conseguenze: la libertà è il cardine dell'autonomia personale; ciò che permette a ogni persona di diventare attore della propria vita. Al tempo stesso, però, perché la libertà non resti un valore astratto, è necessario organizzare le condizioni adatte al suo esercizio, prima tra le quali l'uguaglianza. Se non ho gli stessi diritti che hanno gli altri e se non ho la possibilità materiale di farli valere, automaticamente non posso essere libera di scegliere ciò che voglio fare o di realizzare ciò che desidero.“ —  (Michela Marzano)

Autore 

GMGreco

Ingegnere, già manager, consulente aziendale e collaboratore per decenni con UNI, oggi pensionato. 
Ho seguito anni fa corsi di disegno e pittura e, successivamente, corsi di scrittura. 
Dopo molti racconti brevi, spesso letti in pubblico, ho pubblicato due romanzi. 
Privilegio la visione collettiva e sociale dei progetti e dei mutamenti, cui spesso partecipo e su cui rifletto. ed è da qui che proietto lo sguardo sulla politica. 
Collaboro oggi con un gruppo di studio sulla politica e con iniziative sociopolitiche di respiro internazionale. Credo, o almeno spero, di non aver tradito me stesso ragazzo.
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