[tol·le·ràn·za]
Tolleranza
Quante volte questa parola si è affacciata nella nostra esistenza.
Tolleranza zero!
Sii più tollerante!
Vorrei più tolleranza, vorrei essere più tollerante.
Siamo portati a considerare la tolleranza una qualità, un valore nelle relazioni.
Se approfondiamo il senso di questa parola troviamo che spesso si esplicita in una convivenza in situazioni sgradevoli di disagio, di conflitto, di tensione.
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Come se diventasse un tratto distintivo di certe relazioni giustificandola con le altre ben conosciute frasi: “Lui, lei è fatta così...questo è il suo carattere.”
La relazione però può essere considerata una continua ricerca, un dialogo sperimentale, un processo di autorivelazione e autoconoscenza che richiede una continua plasticità del pensiero e delle emozioni.
🍒🍒DISORIENTATI E IN FUGA NEL METAVERSO
In quanto processo quindi la relazione ha implicito il senso di un continuo divenire, di un dinamismo che la tolleranza potrebbe in qualche modo limitare.
Da qualche parte la tolleranza, seppure collocata fra le qualità che fanno onore ad una persona, rischia di rappresentare la scelta più comoda, quella meno impegnativa rasentando di creare la condizione di passiva e sacrificale accettazione.
Perché allora non parlare, perché non riuscire ad esplicitare meglio i bisogni?
Certo c’è un modo per farlo, va scelto un tempo per rendere il chiarimento una sana intenzione di migliorare la relazione e non rischiare di farla arrivare come critica o come pretesa.
Dall’altra parte, occorre una disponibilità all’ascolto, all’incontro, un interesse a riconoscere i sentimenti reciproci e rispettarli.
Un oltrepassare, andare oltre.
Così potremmo non essere indotti ad ignorare o a silenziare aspetti meno gradevoli, magari assumendo pubblicamente atteggiamenti forzatamente comprensivi o postivi.
Se il disagio viene esplicitato, ascoltato, considerato, elaborato, trasformato non si correrà il rischio di superare quello sconveniente limite che ci può portare a dire: tolleranza zero!
Inoltre, si potrà evitare la forte probabilità che in una prossima occasione il disagio si manifesti, rischiando di minare ancora una volta la relazione, non trovandoci disponibili ad essere ancora una volta tolleranti.
Anna Maria Palma