VULNERABILITA'

01 Gennaio 2022 Etica e tecnologia
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vulnerabilità [derivato di vulnerabile] – L’essere vulnerabile, la condizione di ciò che è vulnerabile.

[vul·ne·ra·bi·li·tà]

Sentirsi vulnerabili è una predisposizione dell’animo strettamente correlata alla paura. La paura può essere considerata come una reazione naturale di autodifesa che se radicalizzata diventa un impedimento alla piena realizzazione delle capacità umane, dunque un intralcio alla serenità e alla felicità individuale. Quando viene attivato il “meccanismo della paura” i pensieri più cupi diventano un tormento per l’animo e un velo di inquietudine imprigiona la nostra vita. Ogni tentativo di cercare rassicurazione risulta vano e talvolta alimenta un senso di inadeguatezza e di alienazione verso il mondo circostante.

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Le paure che espongono l’uomo alla vulnerabilità sono connesse alla sua necessità di essere riconosciuto all’interno di un contesto sociale. Ciò accade principalmente per due motivi. In prima istanza riconoscersi in un contesto sociale significa sottoporsi al meccanismo dell’ESSERE VISTI. Esporsi all’altro prevede la possibilità di mettere a nudo le proprie debolezze e la capacità di affrontare giudizi e critiche. La paura di essere visti coincide con quella di NON ESSERE ACCETTATI NELLA SOCIETA’. La vulnerabilità è legata infatti alla nostra relazione con gli altri. Non è un caso che la parola vulnerabilità derivi dal latino vulnus-ferita e stia a significare l’essere ferito, la fragilità di fronte ad agenti esterni, dunque al mondo circostante. 

Il mondo che ci circonda è la società in cui siamo immersi. Famiglia, scuola, amici e media ci investono di aspettative proponendoci modelli ai quali dobbiamo conformarci. Nella maggior parte dei casi questi modelli sono inarrivabili poiché rappresentativi di un’immagine del sé perfetta in confronto alla quale ci sentiamo inevitabilmente frustrati. Più è inarrivabile il modello e più desideriamo raggiungerlo, ma più lo desideriamo più ci sembra inarrivabile e questo circolo vizioso ci rende fragili.  E più siamo fragili, più siamo dominabili. Individui fragili ed impauriti da governare. 

In questo modo l’esercizio del pensiero viene messo a dura prova. Sono pochi coloro i quali ci insegnano l’importanza della riflessione e del pensiero, il valore della cura e della dedizione. Nessuno ci dice che essere imperfetti è un dono. Leonardo Da Vinci era il maestro dell’incompiuto perché gran parte dei suoi progetti fu di fatto irrealizzabile. Henry Ford fece fallire diverse società prima di fondare la casa automobilistica più celebre al mondo. 

La verità è che la paura, il fallimento, il dubbio sono alla base del talento e della creatività. Dobbiamo riscoprire il valore della nostra incompiutezza, della nostra finitudine. Uno dei primi insegnamenti che ci offre la scienza filosofica si basa sull’idea che la conoscenza ed il pensiero critico nascono dal dubbio, dallo spaesamento; che la nostra forza consegue alla capacità di “lasciarsi andare” alle paure e accettare la nostra perentoria vulnerabilità. Correre il rischio per migliorarci. Uno dei più antichi e angosciati filosofi della storia del pensiero, Søren Kierkegaard, concepisce l’angoscia come sentimento del possibile e la definisce poeticamente una vertigine di libertà.

 

Autrice

Claudia Faita

Nata nel 1984, vive e lavora a Massa. Ha conseguito la laurea specialistica presso l’Università di Pisa con una tesi sperimentale sull’esperienza cognitiva dell’utilizzatore nei sistemi di Realtà Virtuale Immersiva. Da molti anni si occupa dello studio delle tecnologie emergenti ed ha conseguito un dottorato presso la Scuola Superiore Sant’Anna in Digital Emerging Tecnhologies. È autrice dell’e-book “La caverna platonica. Un viaggio dal topos mitico alla realtà virtuale” e autrice di numerose pubblicazioni scientifiche su tecnologie immersive e filosofia (https://sssup.academia.edu/ClaudiaFaita). Ha partecipato come relatrice ad importanti conferenze europee sulla realtà virtuale.

Da qualche anno è insegnante presso istituti di istruzione secondaria a Massa, la città in cui vive. È attivista presso associazione murAperte e e curatrice della rassegna FcomeScienza che si occupa di tematiche ambientali. Per associazione murAperte ha realizzato il progetto “Dalla Scuola al Territorio: stimolare la partecipazione su ambiente e salute a Massa” in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Istituto di istruzione superiore Meucci di Massa dove attualmente insegna.

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