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Il trono di spade televisivo è finito. Era ora! Possiamo tornare ai libri di Martin!

Il trono di spade televisivo è finito. Era ora! Possiamo tornare ai libri di Martin!

29 Maggio 2019 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Chi come me ha letto tutti i libri del Trono di Spade di George Martin non può che salutare con leggerezza e serenità la fine della saga televisiva. Comprese le sue conclusioni, probabilmente dissimili da quelle che l’autore non ha ancora scritto e forse neppure immaginato.

(L'articolo con contiene alcuna rivelazione sulle scelte narrative fatte nella serie televisiva da poco terminata)


 

Martin non è più giovane e molti si preoccupano che non porti a compimento la sua saga. Un finale prima o poi arriverà (i suoi lettori lo attendono dal 2011 e non sembrano avere dimostrato entusiasmo per il prequel che nel frattempo l’autore ha pubblicato) e sarà probabilmente diverso da quello che hanno deciso sceneggiatori e registi del Trono di Spade televisivo. 

Martin sta lavorando al prossimo volume della sua saga A song of Ice and Fire da anni. Il volume ha già un titolo, The Winds of Winter, non ancora una data di pubblicazione. Chi conosce la collaborazione tra Martin e gli autori del Trono di spade televisivo Benioff e Weiss sa che il finale della serie è stato costruito su informazioni fornite dall’autore anni fa. Oggi non è detto che quelle informazioni vengano confermate nel volume che prima o più arriverà.

La conclusione potrebbe forse rimanere la stessa ma Martin aggiungerà molto altro e quanto aggiungerà potrebbe cambiare anche le sorti di alcuni protagonisti della saga così come il loro destino futuro. Non è detto infatti che quello che Martin sta scrivendo sia l’ultimo anello della saga. Anzi secondo alcuni l’autore ha in cantiere due volumi con molte storie che dovranno essere tenute vive per giustificarne la scrittura.

La fine potrebbe poi anche assomigliare a quella della saga televisiva ma prima di arrivarci i lettori avranno modo di soddisfare tutte le loro aspettative, simpatie sui personaggi, sogni e molto altro. 

Ancora in gestazione

Il nuovo volume della Saga Il trono di spade è in gestazione da otto anni e non si conosce ancora una data di rilascio editoriale. Martin ha sempre parlato apertamente della difficoltà di scrivere quando la creatività non accompagna il duro lavoro dello scrittore. Nel frattempo, i fan delle sue storie si interrogano se, per questioni di età, avranno mai la possibilità di vedere che fine fanno i personaggi con cui stanno convivendo dal 1996, data di pubblicazione del primo volume della saga.

L’argomento fa imbestialire Martin che con i suoi 65 anni ritiene certamente di avere tutto il tempo necessario per completare la sua opera e/o di prolungarla a piacimento ancora per anni. L’argomento però è troppo interessante per i media da lasciarlo cadere. Troppi sono stati i telespettatori che in otto anni hanno atteso serie dopo serie di vedere l’evoluzione della serie e delle sue storie. Troppi sono i lettori appassionati dei libri di Martin che sono in attesa da troppo tempo di un nuovo capitolo della saga. Tutti poi sono curiosi di capire se il finale televisivo verrà o meno confermato da quello dei libri che l’autore prima o poi pubblicherà. 

L’unica cosa certa che si conosce è che Martin sta lavorando, per sua stessa ammissione con difficoltà,  al nuovo capitolo della sua saga e che il nuovo libro, come l’inverno della storia, sta arrivando. Sempre che sia un solo libro. Già in passato il piano editoriale è stato cambiato per dare forma commerciale a storie troppo lunghe (l’ultimo capitolo ha visto la pubblicazione di due libri). Martin sta abilmente lasciando trapelare che il materiale che sta accumulando è tale, da dare forma a due libri con oltre 3000 pagine possibili di storie e avventure ai confini della barriera, se mai esisterà ancora. E il finale sarà tale da prendere forse in considerazione le tante delusioni che quello televisivo ha determinato.

Essendo la serie televisiva terminata ora Martin ha la possibilità di dare una direzione diversa alla sua narrazione e dare forma a un finale capace di sorprendere e meravigliare, magari proprio perché diverso da quello rappresentato sullo schermo. In ogni caso lo scritto sarà lungo a sufficienza da riempire di significati, storie, approfondimenti e dettagli che mai avrebbero potuto trovare spazio in una storia televisiva della durata di poche ore. Ogni dettaglio avrà il potere di appassionare, soddisfare i desideri di conoscenza dei lettori, sorprendere, ecc., alleviando così la sofferenza e la delusione anche nel caso eventuale che il finale rimanesse lo stesso di quello che coloro che hanno già visto la serie televisiva ora conoscono. 

Il bello dell'attesa è aspettare

Creare attesa e far montare il desiderio è un’arte editoriale e commerciale (https://www.solotablet.it/blog/tabulario/storytelling-ai-tempi-del-trono-di-spade).

Nel caso dei libri di Martin è un’arte che si esercita sviluppando il meme stesso dell’attesa alimentato dallo stesso autore che, a più riprese, racconta come dare corpo alle storie e alle vite dei suoi personaggi e re richiede fatica e soprattutto molto tempo. E’ come se, anche per l’autore, l’attesa dell’inverno si prolunghi sempre di più impedendogli di vederne la fine. Da giardiniere delle sue storie, come ama definirsi, l’inverno gli impedisce di vedere la luce primaverile ma gli da tempo per continuare ad aggiungere storie alla sua narrazione con la quale sta dando forma alle sue fantasie e a quelle dei suoi lettori. 

La cosa interessante è che i libri di Martin sono stati per lunghi anni un prodotto di nicchia, conosciuto e letto da un numero limitato di lettori. Poi è arrivata la scommessa di HBO e la saga è diventata oggetto di culto, appassionando i lettori di Martin ma soprattutto quanti i libri non conoscevano, non avevano mai letto e forse non leggeranno mai.  Perdendosi così la bravura dello scrittore, i dettagli della storia e le tante sorprese che si nascondono nelle narrazioni dell’autore. Molte dettate anche dalle sue simpatie e antipatie verso i personaggi a cui da vita e morte. Altre dettate dalla creatività che impone pieghe e percorsi diversi alle storie stesse portando a conclusioni che il lettore non si aspetta e che, proprio per questo, lo appassiona sempre di più, intrigandolo e imprigionandolo dentro il mondo di fantasia che Martin riesce a costruire dentro la sua testa.

La creatività è tale da rendere quasi certe differenze sostanziali nel finale della saga televisiva con quella che arriverà nei libri. Il diavolo sta nei dettagli e i dettagli possono cambiare la storia, riscrivendo quella fissata sul display di un apparecchio televisivo. Lo stesso autore cambia il destino dei suoi personaggi in base a umori, passioni, preferenze, suggestioni. Spesso lo fa condizionato dai suoi stessi personaggi, ora potrebbe farlo per allontanarsi dal finale della saga televisiva che ha raccontato uno dei finali possibili ma forse non ha saputo rappresentare altri finali possibili che si erano andati costruendo nelle trame delle storie dell’autore. 

La delusione che molti fan della saga televisiva hanno manifestato è stata probabilmente provocata dalla necessità di benioff e Weiss di portare a compimento la serie. Nel farlo hanno confezionato un finale forse improvvisato, apparso a molti inconsistente e incoerente, per altri senza senso perché dettato dalla ricerca dell’effetto sorpresa o semplicemente dalla fretta. Una fretta che non sembra avere Martin che sta tenendo sulle spine i suoi lettori da otto anni, raccontando che un buon finale non nasce per caso o in tempi compressi ma richiede molta cura e tanto, tanto tempo. D’altra parte come dargli torto, considerando la complessità della storia e della trama della sua opera. Una complessità non trasferibile dentro uno schermo e neppure nei tempi compressi di una serie televisiva a puntate. Una complessità che per essere raccontata avrebbe richiesto molte più serie e un numero infinito di puntate per ognuna di esse. 

L'attenzione dell'autore ai dettagli

Chi legge i libri di Martin sa quanta attenzione l’autore dedichi ai personaggi, ai loro caratteri e alle trame che li vedono coinvolti. Gli autori televisivi hanno invece dato maggiore enfasi alle scene corali fatte di battaglie e grandi drammi, il tutto piegato alle logiche dello schermo e ai gusti di telespettatori che dopo le scene del Signore degli anelli hanno aspettative sempre crescenti e difficili da soddisfare. Può darsi che a spostare in là nel tempo la conclusione libraria della saga sia proprio l’attenzione che Martin dedica ai suoi personaggi.

Un’attenzione che forse gli sta rendendo complicato costruire per essi una fine senza penalizzarne il loro destino ma soprattutto senza distruggere l’identificazione con essi da parte di molti lettori che si sono immedesimati e amano Arya o Daenerys, Jon Snow o Tyron Lannister. La complessità della storia è tale che qualsiasi sarà il finale che Martin sta prefigurando per i suoi personaggi, nessuno soddisferà completamente tutti i lettori. Inoltre Martin è sicuramente alla ricerca di storie e finali capaci di sorprendere e spiazzare tutti, compresi gli autori della saga televisiva che hanno dovuto costruire una loro versione finale della storia. 

Conta il viaggio fatto con l'autore e i suoi personaggi

Che fine farà realmente Jon Snow? Quale il destino di Arya e quale quello di Daenerys? E’ scontato il destino di altri personaggi, meno scontato però è il destino che i lettori vorrebbero vedere realizzarsi per i personaggi che hanno imparato a seguire e ad amare. E poco importa se questo destino ha trovato tragica fine dentro la montagna di fuoco o avvolto nell’oscurità delle puntate dell’ultima serie televisiva. 

Più che il finale, i telespettatori e i lettori hanno sicuramente apprezzato il viaggio nel quale sono stati coinvolti. Un viaggio appassionante, ricco di sorprese, incessante e tale da far subito dimenticare disavventure o scelte non condivise sulle sorti di tanti compagni di viaggio. La serie televisiva finale ha polarizzato le aspettative e l’attenzione su come sarebbe finita l’intera storia, ma tutti coloro che si sono innamorati della saga, televisiva e/o libraria, sanno che dal finale possono partire altre storie e che il viaggio può continuare. Probabilmente finito è il viaggio che con Martin hanno compiuto Benioff e Weiss, oggi alla ricerca di nuove avventure cinematografiche per capitalizzare il successo mondiale della loro produzione televisiva. Ancora indeterminato e forse mai finito il viaggio che sta compiendo Martin con la sua narrazione. 

Se il viaggio conta più della destinazione finale, gli appassionati del Trono di Spade devono solo sperare che Martin dia loro quanto serve per rimettersi in viaggio il prima possibile, anche se al momento nessuno sa quando questo possa avvenire. Il viaggio potrebbe essere differente, anche perché nel frattempo Martin ha cambiato stile di scrittura, ha cambiato le simpatie verso i suoi personaggi e ora deve anche tenere conto della delusione, se non dell’arrabbiatura, di molti fan della saga televisiva che non hanno condiviso le sorti destinate ad alcuni personaggi della storia sui quali avevano costruito le proprie suggestioni e alimentato e calibrato le loro emozioni.

Nel frattempo su Internet hanno iniziato a circolare alcuni capitoli del nuovo libro di Martin (sette capitoli sarebbero stati completati e altri quattro sono stati letti in pubblico dall’autore). I testi in circolazione possono essere usati da coloro che non riescono ad attendere di conoscere le sorti di Arya e Theon, di Sansa e Arianne, di Tyrion e Denerys, Stannis e Bran, Jaime e Cersei, e tutti gli altri. Forse però sarebbe meglio coltivare l’attesa, non cercare link o testi da scaricare online per non bruciarsi il finale così come stanno facendo, con la saga televisiva, tutti coloro che per vederla devono aspettare che arrivi su canali diversi da quelli sui quali è stata originariamente programmata.

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