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La Rete, i Social Network e la scrittura

La Rete, i Social Network e la scrittura

03 Novembre 2016 Redazione SoloTablet
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Segnaliamo un interessante articolo dello scrittore Paolo Giordano, pubblicato nell'inserto della lettura di Repubblica. Il testo descrive un mondo che è ancora, almeno per molti narratori, in uno stato intermedio fra il terrestre e il virtuale. Alcuni si trovano bene, anzi benissimi, altri non si trovano ancora a loro agio. Nella realtà di ognuno nulla cambia perchè la Rete e la tecnologia sono ormai diventati non più un semplice mezzo ma un fine.

Scrive Paolo Giordano nel suo articolo La rete non mi fa scrivere.  pubblicato su La lettura #249 di domenica 04 settembre 2016, che i lettori e gli scrittori, due categorie per lo più refrattarie ai cambiamenti, sono chiamate a fare i conti con la tecnologia che trasforma tutto.La letteratura non è mai stata il luogo del futuribie (ad eccezione della letteratura fantascientifica) ma della memoria. 

Per molti scrittori il vero grattacapo oggi è rappresentato dalla evoluzione della Rete. Nessuno mette in dubbio i benefici derivanti dalla massa di infotmazioni messe a disposizione dalla tecnologia ma bisogna interrogarsi se le molteplici ramificazioni della Rete siano state incluse attivamente e con piena soddisfazione nella prosa letteraria. Secondo Giordano solo pochi scrittori spavaldi (Dave Eggers con Il Cerchio o Jennifer Logan con Scatola Nera)hanno provato ad affrontare la mutazione a viso aperto.

Tutti devono fare i conti con la scrittura breve di Twittere e quella dei social network ma  "scialare sui social network aiuta sì a sponsorizzare le proprie attività e a non essere dimenticati per un altro giorno, ma sottrae al contempo idee. Come ogni autore sa, una frase arguta già espressa è ormai consumata; un bel paesaggio fotografato e condiviso dall'iPhone non diverrà una descrizione gloriosa, e una battuta di dialogo udita di straforo e usata per far ridere il gruppo Whatsapp non verrà ripetuta da un personaggio. Ciò che si spende sulla Rete è difficilmente riciclabile in un libro, se non al prezzo di un'onta perpetua per l'autore."

Chi volesse leggere l'intero articolo lo trova a questo indirizzo.

 
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