Online la sicurezza è quella informatica, nella vita reale è una condizione di certezza e di stabilità, capace di eliminare il timore e l’inquietudine grazie all’assenza del bisogno di prendersi cura della propria paura.
Sicurezza e paura viaggiano insieme. L’una alimenta l’altra generando una circolarità consumistica nella quale sono alimentate nuove paure e si finisce per aver paura di aver paura.
Alla ricerca di evasione abbiamo eletto gli spazi digitali come luoghi protettivi che ci permettono di fuggire dalla realtà, da paure, ansie e preoccupazioni. I social sono però a loro modo generatori di paure, spazi potenzialmente pericolosi e disorientanti, generatori di odio e di falsi valori.
Il rischio è che la paura sia alimentata ad arte allo scopo di coltivare il bisogno di essere rassicurati, messi in sicurezza e protetti. Un bisogno che trova risposte in nuove chiese securitarie, fedi integraliste e forme di totalitarismi vari.