Tutti diamo per scontato che ogni scontra attività in Rete o in mobilità sia monitorata e ‘spiata’ con l’obiettivo, neppure troppo nascosto, di raccogliere informazioni sui nostri interessi, hobby, passioni e bisogni personali e per tracciare i nostri comportamenti e le nostre azioni. Come direbbe Facebook “Lo fanno tutti”, quindi perché non farlo? E in effetti Facebook ha ragione. Google in primis ma poi tutti i social network sono diventati potenti strumenti di raccolta dati che vanno ad alimentare il BIG DATA a disposizione di marche, aziende e organizzazioni per attività, più o meno convenienti, promozionali, marketing e commerciali.
Questa accondiscendenza da parte di cittadini e naviganti della Rete e degli utilizzatori di APP Mobile, è motivata da benefici e vantaggi percepiti ma frutto anche di scarsa conoscenza e informazioni. Ad esempio il servizio di personalizzazione delle ricerche di Google sembra gratuiti ma in resta ha un costo, lo paghiamo con le informazioni su noi stessi che regaliamo e che Google e Facebook trasformano in messaggi pubblicitari sulle pagine web che frequentiamo. Promozioni che possono indurre ad acquisti non voluti, imprevisti e non necessari e che rendono più ricchi ogni giorno coloro che li hanno facilitati e resi possibili.
Il meccanismo è ormai ben oliato e, considerando i risultati ottenuti, rende molto bene. Le persone, nella loro veste di utenti, consumatori, acquirenti, forniscono i dati e le informazioni mentre Google, Facebook e gli altri li raccolgono e affinano i loro strumenti per tracciare ogni comportamento e azione per produrre maggiori dati e elaborare nuove informazioni. I dati e le informazioni vengono ceduti (venduti) a entità pressochè sconosciute, molto redditizie e note come Data Broker (BlueKai, Acxiom, ecc.) che si prendono cure di organizzarli, segmentarli, profilarli e analizzarli con l’obiettivo di soddisfare le richieste dei loro clienti. Infine le grandi marche, la grande distribuzione, le agenzie pubblicitarie e di marketing e le aziende usano (acquistano) questi dati per impostare le loro campagne marketing e promozionali.
Al termine di questo percorso la fisionomia della Rete che ne esce non è più quella democratica e libera dei suoi inizi, nella quale ognuno poteva guardare alle cose dal punto di vista degli altri. Nella Rete attuale ognuno di noi è chiuso all’interno di una bolla, una monade chiusa e personalizzata fatta di cose che ci assomigliano, che amiamo di più e che ci semplificano la vita. Peccato che dentro questa bolla siamo più soli e che non necessariamente siamo stati noi ad entrarci.
Un modo per rendersi conto delle trasformazioni della rete è di avere accesso a maggiori informazioni e di conoscere meglio i meccanismi, gli ambiti, i percorsi, le situazioni nelle quali siamo, consapevolmente o inconsapevolmente, coinvolti.
IL BIG DATA e i DATA BROKER
La prima cosa da sapere è che nella realizzazione del BIG DATA (vedi definizione) un ruolo importante viene giocato dai DATA BROKER (vedi definizione), aziende che si fanno carico di raccogliere miliardi di dati e informazioni personali per poi rivenderle ad altri. I dati vengono raccolti da una infinità di fonti e le forniscono ad altri per utilizzi diversi quali la verifica delle identità individuali, le segmentazione di mercato e il marketing di prodotti, l’individuazione di frodi, ecc. Molte delle aziende che operano come Data Broker non hanno mai una interazione diretta con il consumatore che è in genere inconsapevole della loro esistenza e ancora meno delle loro pratiche, più o meno trasparenti e ‘lecite’, legate alla raccolta e vendita di dati.
Non tutti i Data Broker sono uguali o da considerare tali. Negli Stati Uniti ad esempio, anche per definire una legislazione adeguata, sono stati categorizzati in base alla destinazione dei dati da loro raccolti: entità che raccolgono dati per motivi marketing, entità che devono sottostare alle policy definite da uno statuto ad hoc e che definisce le entità che possono fare uso di dati legate all’impiego, alla salute, all’assicurazione, al credito e entità che si occupano di ambiti particolari come la lotta alla criminalità e alla frode digitale o di localizzare le persone.
I Data Broker che operano per servire entità legate al pubblico servizio sono solitamente più trasparenti di quelli che operano con finalità marketing o per prevenire le frodi. I principali Data Brokers operativi attualmente, tutti americani, sono Acxiom, Corelogic, Datalogix, eBureau, ID Analytics, Intelius, PeekYou, Rapleaf, e Recorded Future. I dati che raccolgono e vendono non sono solo quelli che gli utenti forniscono volontariamente o involontariamente in rete ma anche quelli che vengono inferiti dai comportamenti, dai profili, dalle azioni e dalle informazioni fornite da ogni singolo utente. Ad esempio se una persona ha una licenza di navigazione è probabile che abbi un interesse forte per barche a vela e la navigazione in genere.
Cosa vendono i Data Broker
Questi dati vengono solitamente usati per generare tre pacchetti diversi di informazioni da vendere ai clienti: informazioni marketing legate a marchi e prodotti, informazioni sulle ricerche online per marche e prodotti e informazioni utili a identificare eventuali frodi.
I dati utili per attività marketing sono informazioni utili a segmentare il target clienti e a spedire loro email o messaggi personalizzati. Sono informazioni tratte dai profili online e dalle attività svolte onlie o tramite dispositivi mobili ma anche prodotti analitici utilizzabili per individuare quali canali di comunicazione o iniziativa utilizzare per un determinato prodotto, territorio geografico o target audience o per misurare la probabilità di acquisto di un determinato prodotto e le caratteristiche del processo decisionale di acquisto del consumatore.
Le informazioni utili per identificare frodi servono a verificare l’identità delle persone impegnate in transazioni o acquisti online e per prevenire eventuali frodi.
Le informazioni legate alle ricerche Web forniscono uno spaccato delle risorse usate in rete dai consumatori, le parole chiave usate, le ricerche effettuate ecc.
Caratteristiche dei Data Broker
I Data Broker raccolgono le loro informazioni da molteplici fonti, commerciali, governative, online e spesso all’insaputa dei consumatori. I dati possono essere usati, anche quando sono frammentati e non dettagliati, per costruire profili completi di ogni singola persona o consumatore.
I dati vengono venduti a clienti ma i Data Broker si coordinano anche tra di loro per facilitare la definizione di informazioni e profili individuali e per complicare e rendere poco tracciabile il percorso che i singoli dati fanno prima di andare a comporre il loro Big Data.
La copertura e la capacità operativa dei Data Broker è vasta e capace di raggiungere ogni elemento di informazione disponibile online, di aggregarlo e usarlo per trarne informazioni e conoscenze. I dati in loro possesso sono miliardi, spesso costruiti a partire da dati elementari come ad esempio semplici transazioni commerciali online. I dati vengono usati per inferire informazioni e conoscenze che possano servire ad una migliore segmentazione e categorizzazione di ogni singolo individuo: cittadino o campagnolo, mobile o stanziale, di razza bianca o nera, sposato o celibe, ammalato di diabete o sano come un pesce, manate dei viaggi o con la fobia per l’aereo e la spiaggia, ecc.
🍒🍒SMATERLIZZAZIONE: LE STORIE CHE CI RACCONTIAMO
I dati raccolti dai Data Broker provengono anche dalla vita offline, tutti vengono venduti per attività mirate di marketing, pubblicità e di tipo commerciale. Il tutto sempre all’insaputa del consumatore che può semplicemente registrare la personalizzazione e la vicinanza di alcune pubblicità e promozioni ai suoi bisogni del momento o alle sue attitudini e caratteristiche personali.
I DATA BROKER CONSOCIUTI
Non tutti i Data Broker sono conosciuti, alcuni anzi sono invisibili e fanno di tutto per nascondersi, salvo salire agli onori della cronaca grazie a personaggi come Snowden che ha rivelato il caso NSA (National SecurityAgency) americano.
Il rapporto della commissione federale dello stato americano che si occupa della privacy e della legislazione esistente sull’uso dei dati dei consumatori ha individuato 9 Data Broker:
- Acxiom: Una realtà che raccoglie dati e informazioni analitiche utili a scopi marketing e commerciali ma anche per prevenire le frodi. Contiene informazioni di 700 milioni di consumatori categorizzati in oltre 3000 segmenti diversi.
- Corelogic: fornisce dati e informazioni finanziarie, sulle proprietà e sui comportamenti consumeristici ad aziende e enti governativi. Possiede un DB di 795 milioni di transazioni storiche, milioni di informazioni legate a mutui, prestiti, ecc.
- Datalogix: raccoglie e vende solo dati marketing
- eBureau: fornisce servizi di analisi predittive ad aziende che operano prevalentemente online
- ID Analytics: vende servizi analitici utili a identifica e verificare le identità reali delle persone che operano online. Dispone di 1.1 miliardi di profili e copre 1.4 miliardi di transazioni.
- Intelius: possiede una banca dati di 20 miliardi di dati
- PeekYou: offre servizi per analizzare i contenuti di alcuni dei più influenti siti online di media sociali e social network
- Rapleaf: un aggregatore di dati
- Recorded Future: cattura dati storici sui comportamenti di consumatori e aziende.
I DATI che vengono raccolti
Per farsi una idea delle invasività potente e pervasiva della tecnologia è necessario prendere visione con calma della quantità di dati e di informazioni che è in grado di cercare, trovare, raccogliere e archiviare, analizzare e quindi vendere.
Ne forniamo un elenco:
Informazioni pubbliche fornite da istituzioni e amministrazioni pubbliche locali e centrali:
- Licenze professionali, ricreative, proprietà, tasse, mutui, ipoteche, proprietà, informazioni elettorali e di voto, automobilistiche e della motorizzazione, patente, tipo di veicolo, multe ricevute (pagate e/o insolute), record criminali, azioni civili in giudizio, datai anagrafici e civili, ecc.
Informazioni e dati personali che dovremmo sempre difendere anche se spesso riferite ai profili da consumatori piuttosto che a quelli personali e sociali:
- Nome e cognome, date di nascita, residenza e domicilio, email e altre informazioni di contatto lonliem numeri telefonici, genere, religione, razza, carta di identità, passaporto, licenze e altri documenti identificativi, informazioni finanziarie, su pagamenti, conti cottenti e investimenti, tasse, assicurazioni (scadenze, valore, tipologia, ecc.), carte di credito o di debito, informazioni sul tipo di lavoro, professione, datore di lavoro, competenze, ruolo, stipendio, stato di salute, disabilità,e molto altro ancora
Informazioni varie pià o meno sensibili, tutte da proteggere:
- Storia dei traslochi e delle varie residenze, longitudine e latitudine, dati demografici come peso, nazionalità originaria, lingua, stato civile, presenza di persone anziane o bamabini, livello di istruzione, occupazione, legami familiari e gradi di parentela, carettristiche demografiche familiari, servizio militare o civile, attività sociali e associazionistiche, lingue conosciute e parlate, hobby, tempo libero, abitudini di shopping
Informazioni e dati pubblici legati al profilo giudiziario:
- Bancarotta e problemi finanziari, giudizi e cause pendenti, atti criminali e condanne, licenze matrimonialie e divorzi, adozioni, acquisti immobili e ipoteche, prestiti e insolvenze
Dati e informazioni disponibili attraverso i media tecnologici sociali:
- Acquisti online, reti di amici e di contatti, tipo di connessione in rete e strumenti o dispositivi usati, provider internet e tipo di piano tariffario, livello di utilizzo e frequenza dei social network, presenza con account e attività, ruolo a autorevolezza come influencer, acquisti di APP e software, piataforme di sistema operativo usate, tipo di media usato, cariacamento immagini, uso di chiamate sulla lunga distanza, uso di dispositivi mobili, tipo di media sociale usato, Facebook, Flickr, Flixster, Friendster, hi5, Hotmail, LinkedIn, Live Journal, MySpace, Twitter, Amazon, Bebo, CafeMom, DailyMotion, Match, myYearbook, NBA.com, Pandora, Photobucket, WordPress, and Yahoo
Informazioni contestuali al luogo in cui si vive:
- CAP e informazioni legate alla residenza e indirizzo, contratti di fornitura dei servizi, mutui e tassi relativi, dimensioni della abitazione e numero di locali, tipo di contratto di affitto e valore, tipologia del fabbricato, del tetto, presenza o meno di terrazzom garage, giardino, animali domestici, ecc.
Infine informazioni generali, forse le più utili a valutare nostri comportamenti e a includerci in segmenti di mercato:
- Preferenze per apparecchiature domestiche, partecipazione ad eventi sportivi, comportamenti sociali e caritatevoli, tendenza al gioco e alle slot machine o lotterie, riviste e giornali letti, teatro, musica e musei preferiti, attività sportive praticate, attività politiche, possesso di animali domestici, celebrità preferite, classe generazionale di appartenenza, memebership a club associazioni, partiti, stili di vita, uso di canali media,
Informazioni sensibilissime perché, se rubate, possono fare danni e male davvero:
- Dati finanziari, carte di credito, esposizioni e spese, mutui, investimenti e relativi guadagni, possesso di azioni o obbligazioni, livello del reddito, assicurazioni sulla vita, proprietà mobiliari, debiti, ecc.
Informazioni sulla auto possedute:
- Marche preferite, tipo di assicurazione e peiodicità, modelli di auto possedute e valore di mercato, propensione al ricambio, incidenti, possesso di moto e/o biciclette, ecc.
Informazioni sui viaggi e le vacanze:
- Riviste e libri di viaggio, proprietà di vacanza, tipo di vacanza, viaggi e destinazioni, preferenze, compagnie aeree preferite, corciere, ecc.
Informazioni sul comportamento di acquisto:
- Valore e frequenza di spesa, tempo dedicato allo shopping, luoghi e punti vendita visitati, canali preferiti, metodi e strumenti di pagamento, prodotti e marchi preferiti, marche, ripetività, fedeltà o infedeltà, tempo trascorso tra un acquisto e un altro, valore massimo di un acquisto, tendenza ad indebitarsi, uso di internet e di dispositivi mobili, ecc.
Infine informazioni sul nostro stato di salute:
- Tipo di alimentazione e prescrizioni mediche, diete e abitudini culinarie, propensione a ricorrere al medico, fumatore o consumatore di medicinali, droghe, uso di occhiali o lenti a contatto, assicurazioni per disabilità o malattie, medicine preferite, riviste di salute e libri, peso, allergie, ecc.