
Frank Rose, l'autore del libro è un antropologo digitale nonchè giornalista di Wired. Il suo libro, da poco disponibile anche in Italia con il titolo di 'Immersi nelle storie', Edizion CODICE ( 300 pagine per un prezzo di 30 euro), descrive come negli ultimi anni si sia sgretolata l'intera struttura dei media tradizionali e come da un mondo governato dalla legge 'comanda e controlla' si sia passati ad uno nel quale a prevalere è il motto 'seinsibilità e capacità di risposta'.
Dalle social network communities alla comunità umana
Il libro di Rose potrebbe risultare particolarmente utile alle molte aziende italiane che, pur convinte della necessità di cambiare cultura aziendale, continuano a governare la loro organizzazione in modo gerarchico e poco collaborativo. Un errore perchè il dipendente, il cliente, lo spettatore e l'utente non sono più quelli di una volta.
Queste aziende continuano, forse, ad utilizzare media tradizionali per le loro attività ed iniziative marketing e promozionali, mentre dovrebbero sperimentare nuovi media in grado di sostituire i cosiddetti 'mass media' con nuovi media (ddep) capaci di creare esperienze utente (personali) immersive, più coinvolgenti e più utili al raggiungimento dell'obiettivo commerciale.
Secondo Rse il futuro ci chiama tutti a nuove forme di creatività e innovazione.
"I prodotti non vengono più solo consumati. Le persone vogliono condividerli e si aspettano di poterlo fare. Se parlamo di contenuti digitali la possibilità di condivisione ne aumenta il valore. Per le aziende è meglio non mettere troppi paletti. Le persone amano le storie e vogliono far parte di esse".