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Presi nella rete

Presi nella rete

27 Marzo 2013 Antonio Fiorella
Antonio Fiorella
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Non è un instant book, ma un book in progress scrive Roberto Caracci del suo libro 'Il ruggito del Grillo', che promette di diventare un’opera omnia.
Ieri sera a presentarlo, presso la Libreria Esoterica di Milano, sono convenuti il magistrato Piercamillo Davigo e il filosofo Fabio Botto. Oltre all‘autore, filosofo anche lui. Davanti a un’attenta platea di persone.

Presupposti per una profonda riflessione sul fenomeno Beppe Grillo, sull’Italia degli ultimi decenni e sul presente stallo politico. In una cornice da commedia dell’arte, un’atmosfera di ghiotte opportunità. Insomma come si conviene a uno spettacolo completo c’era da tanto ridere e bastante da piangere. D’altronde gli ingredienti non mancavano, ne fornisce a piene mani la vita del “comico tribuno” come lo definisce Roberto Caracci. Il quale tratta del personaggio pubblico, Beppe Grillo, in un’ottica di studio della retorica, dell’evoluzione del linguaggio, del transito dalla comicità alla politica. E francamente ammette che dell’uomo Grillo poco è dato conoscere, primo perché mai lo ha incontrato, poi perché è noto che si esprime come un torrente in piena, ma si sottrae alle domande dirette dei giornalisti (specie se di casa nostra).

Fabio Botto ha parlato di Grillo come di un personaggio che negli spettacoli si presentava da leader “a testa in giù” nella foga di coinvolgere la gente, proponendo quel rovesciamento di ruoli tra establishment e popolo che si riversa nelle piazze a carnevale. Ma che denotava il bisogno di incidere nella quotidianità per correggere le aberrazioni a cui ci ha abituato la classe dirigente. La parabola dell’espressività parte dalla comicità, sfocia nell’ira e arriva alla rabbia espressa nelle piazze. La prospettiva di un movimento, con un progetto politico, l’ha fatta diventare per alcuni un serbatoio di speranza.

Secondo Piercamillo Davigo la satira ha permesso a Grillo di demolire le strutture dove operava. Un linguaggio sobrio, formale, lo avrebbe condotto direttamente davanti a un giudice per rendere conto delle sue affermazioni, pena l’accusa di calunnia. Celebre, sempreverde, la battuta per cui fu esiliato dalla RAI in occasione del viaggio di Craxi in Cina, con uno stuolo di amici e comparse al seguito. La scoperta di “una nazione di un miliardo di abitanti, tutti socialisti” indusse il comico ad esclamare “se sono tutti socialisti, a chi rubano? Il ”comico tribuno” afferma cose terribili che purtroppo hanno forte assonanza con la realtà. E’ drammatico che queste cose le debba dire un comico, che si debba pendere dalle sue labbra. E ad una domanda sulla incandidabilità degli inquisiti, per legge, risponde che il filtro dovrebbe essere esercitato dalla società. Il cittadino deve essere capace di discernere ad es. che se uno la fa franca perché un reato è caduto in prescrizione, questo non fa di lui un rappresentante ideale. Occorre applicare lo stesso comportamento di prudenza che ognuno ha nella vita privata.

 

Quanta parte del successo del M5S è riconducibile alla rete e quanto agli scandali dovuti al degrado del livello morale, alla mancanza di regolamentazione dell’attività dei partiti politici, allo scarso senso civico, alla tolleranza dell’intollerabile? Quanto ha influito l’accorto utilizzo della rete da parte di Grillo e Casaleggio, in anticipo sui tempi, per rapporto al livello tecnologico italiano? La rete può fungere da democrazia diretta? Non è meno democratica di ciò che avviene nei partiti, afferma Davigo. Una parte della corruzione è finalizzata a comprare tessere di partito (a nome di ignari cittadini). E’ accaduto che in alcune località ci siano stati più iscritti che voti espressi a tale partito. Non dovrebbe essere il contrario? Succede perché i partiti non hanno regole, perché le oligarchie mirano a perpetrare se stesse. Accade che una bocciofila abbia regolamenti più stringenti e coerenti di un partito, che invece manipola somme ingenti ed è chiamato a gestire le sorti di un paese!

Mentre la narrazione di Roberto insegue, come un cacciatore, la trasformazione del personaggio televisivo da grillo parlante, a falena dello spettacolo, a drago sputa fuoco, dalla copertina del libro emergono le fauci spalancate di un leone che sono al tempo stesso un ruggito e uno sberleffo. All’establishment? A noi ostaggi del web e degli orientamenti che da esso provengono? Attrae la copertina. Basta scorrere solo poche righe e ci si trova subito immersi nella lettura. Promette bene.

Controindicazioni: durante il viaggio può succedere un abbassamento della tensione.

A Davigo è stato rubato il libro, in aereo.

In metrò si corre il rischio di arrivare, involontariamente, fino al capolinea.

AF

 

IL RUGGITO DEL GRILLO,  Cronaca semiseria del comico tribuno, Roberto Caracci, editore Moretti&Vitali

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