Uno slogan rubato a una pagina di giornale che racconta una rivoluzione in atto: ragazzi, adolescenti, studenti che scioperano e manifestano per tornare a scuola.
Lo slogan in forma di manifesto era nelle mani di una ragazza. Che strano! Donne sempre in prima fila, candidate a testimoni di quest’era dell’incertezza e della stanchezza che tutti stiamo vivendo.
E-Learning: narrare gli ostacoli
Pochi al contrario, forse nessuno, sono stati gli adulti che hanno avuto il coraggio di parlare di smartworking (un paragone forse esagerato…) allo stesso modo! Quanto meno accennando all’importanza del cuore che con le sue contrazioni pompa ossigeno nel corpo e ci fa sentire vivi (“I’m alive,I guess").
Colpisce molto la solitudine dei ragazzi e degli adolescenti di quest'era bastarda, di più quanto essa sia sottostimata dagli adulti e quanto poco si faccia per ridare loro ciò di cui hanno diritto, la Scuola. Meglio, una Scuola che funzioni!
Ne va del loro così come del nostro futuro!
Citando Recalcati: “[…] quel che resta della Scuola è la funzione insostituibile dell’insegnante […] di aprire un soggetto alla cultura come luogo di umanizzazione della vita, rendendo possibile l’incontro con la dimensione erotica del sapere.”
Che erotismo ci può essere su schermi pollaio?
Che dire?
𝐂𝐡𝐞 𝐟𝐚𝐫𝐞?