LIBRO

01 Gennaio 2022 Etica e tecnologia
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libro [dal latino liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi più comune]. Complesso di fogli della stessa misura, stampati o manoscritti, e cuciti insieme così da formare un volume, fornito di copertina o rilegato.

[li-bro] 

Rimango sempre stupita quando, entrando in una casa, non vedo libri in giro e mi faccio un’idea un po’ severa e magari sbagliata su chi ci abita; ma proprio non riuscirei a concepire una vita senza di loro!

Inorridisco quando sento qualcuno dire che ha lasciato i libri che aveva da bambino nella casa dei genitori; a volte anche gli scaffali della sala mi sembrano troppo lontani e vorrei avere tutti i miei libri in camera da letto, dove tengo le cose più care.

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Non ho dubbi quando si tratta di fare un regalo alla mia amica più cara o ad una conoscente che magari mi ha fatto un favore: con un libro non si sbaglia mai!

I libri fanno parte della mia vita da sempre; ancora ricordo quelli che avevo da bambina, pieni di disegni e filastrocche, con le pagine tutte pasticciate, girate e rigirate così tante volte che i titoli e le immagini mi sono ancora familiari come vecchi amici.

Lo stesso destino è toccato ad un libro letto all’inizio delle medie che non so nemmeno come fosse capitato in casa: era la storia di alcuni ragazzi adolescenti (poco più grandi di me all’epoca quindi) che passavano l’estate tra lavoretti saltuari, nuovi amori e piccole avventure. Lo rileggevo almeno un paio di volte l’anno ma riuscivo puntualmente ad emozionarmi quando il racconto si concludeva con il lieto fine per tutti i protagonisti.

Poi sono arrivati i libri “seri”: quelli consigliati dai professori, o anche solo nominati durante le lezioni di italiano alle superiori, che io mi precipitavo a ordinare in biblioteca. Una volta la nostra scuola aveva organizzato un piccolo corso sul teatro: un attore passava velocemente in rassegna la storia del teatro, recitando brevi monologhi delle opere alle quali accennava. Inutile dire che poi me le sono lette tutte!

Con il passare del tempo si sono aggiunti i libri consigliati dalle amiche, quelli visti in libreria con una copertina particolarmente accattivante, quelli recensiti sui giornali o alla televisione, quelli di un autore di cui ho amato molto un libro e dunque dovevo assolutamente leggere anche tutti gli altri…

Poi ci sono i libri di cucina, quelli comprati nei primi anni di matrimonio per imparare anche le cose più semplici e quelli acquistati in vacanza con le specialità della cucina locale, i ricettari di dolci pieni di ditate e quelli con ricette di pappe e frullati che mi ricordano i primi anni di vita di mio figlio…

Per i libri fotografici poi ho una vera e propria passione: adoro sognare guardando panorami sconfinati o scorci romantici e amo allo stesso modo le immagini di città che conosco bene così come quelle di paesi che forse non visiterò mai. Il costo è solitamente molto elevato, dunque ogni volume è legato ad una circostanza particolare e non è mai un semplice regalo.

Uno splendido libro sul Parco del Ticino che non smettevo più di guardare in libreria mentre ero con una mia amica me lo ha regalato proprio lei, tornando con una scusa nel negozio dopo che ormai eravamo uscite; un altro sui grandi campioni del tennis contemporaneo, che avevo guardato per anni nella vetrina di un negozio, me lo ha regalato un amico al quale avevo fatto un piccolo favore, semplicemente per sdebitarsi.

Ecco perché cerco i libri entrando in una casa; perché sono sogni e ricordi, viaggi nella fantasia e profondi insegnamenti morali, storie che commuovono e che lasciano un segno, esempi di vita e stimoli a migliorarsi…

Guai a chi dice che sono solo fogli e parole!

 

Autrice

Marta Trombetta

Marta Trombetta è nata ad Angera, sulla sponda lombarda del Lago Maggiore, nel 1968, e ora vive a Taino con la sua famiglia.
Diplomatasi come Perito Aziendale Corrispondente in Lingue Estere, ha lavorato come impiegata commerciale, per poi aprire una sua attività.
Il sogno di scrivere racconti per ragazzi l'ha accompagnata per molto tempo. Le idee sono state sempre molte ma poiché ha dedicato competenza, studio e attenzione non solo nel suo lavoro ma anche nella crescita di suo figlio, ha sempre rimandato.
Ma ora l'uscita del primo libro "Un Tello per amico" inaugura l'inizio di un percorso che verrà arricchito dagli altri racconti che usciranno nei prossimi mesi.
Intanto altri progetti rimasti a lungo in stand by iniziano a prendere sempre più forma.

 

 

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