Il futuro prossimo venturo sarà abitato da robot e droni. I primi abiteranno le nostre case, i secondi dopo aver dominato la logistica diventeranno pervasivi come cavallette. Scenari al momento futuribili ma reali e in avvicinamento. Anche secondo l’opinione di IDC che da tempo osserva il mercato tecnologico per individuare i trend emergenti che daranno forma al futuro.
Robot e droni negli ultimi anni hanno continuato la loro corsa evolutiva e la loro penetrazione in vari ambiti industriali. La crescita certificata da IDC è stata a due cifre ed è destinata negli anni a venire a confermarsi come tra le più interessanti del mercato delle innovazioni tecnologiche.
I robot stanno diventando più intelligenti, più sicuri e affidabili, più attrezzati e capaci di soddisfare bisogni, più semplici da impiegare e sempre connessi digitalmente in modo da integrarsi più facilmente con altre componenti tecnologiche e organizzative, compresi quelle umane. Sono diventati parte importante della trasformazione digitale delle aziende ma anche della società. In azienda favoriscono l’automazione integrandosi con le infrastrutture IT e nelle varie tipologie di Reti degli oggetti. Nella società stanno proponendosi in mille forme e modi come assistenti personali, robot di casa e molto altro. In azienda favoriscono agilità ed efficienza produttiva, in casa fanno compagnia, spazzano, chiacchierano e insegnano.
Le machine al lavoro, gli umani senza lavoro felici e contenti!
Grazie all’intelligenza artificiale e alle macchine capaci di apprendere l’automazione industriale è un processo ben avviato e non più interrompibile. Il 2019 potrebbe però essere ricordato come l’anno dell’inizio di una evoluzione diversa, quella dei robot di casa. Robot venduti al consumo come una qualsiasi stampante o lavatrice, esposti sugli scaffali virtuali o fisici dei punti vendita e restituibili nel caso i loro servizi non coincidessero con le promesse marketing di chi li ha prodotti.
Fino a oggi questo tipo di mercato ha mostrato una adozione lenta di questa tipologia di prodotti, con alcune eccezioni per robottini di casa non propriamente intelligenti. In pochi anni i robot al consumo potrebbero però diventare pervasivi come lo sono stati gli smartphone. Unitamente ai droni che popoleranno i cieli fuori casa e animeranno i giardini di chi li ha.
A oggi i robot che conosciamo sono dispositivi costruiti per svolgere funzioni specializzate come ad esempio pulire i pavimenti di casa mentre i loro proprietari sono assenti. Sono robot aspirapolvere come iRobot o Roomba e numerosi altri, oggi impiegati anche per la pulizia di piscine o di giardini nei quali tagliano anche l’erba. Non propriamente intelligenti ma abili nello svolgere le loro mansioni e soprattutto accattivanti per il loro prezzo. Soprattutto primi esempi di una colonizzazione, trainata anche dal prezzo, appena iniziata e che in altri paesi, ad esempio il Giappone, sta introducendo nelle case private anche assistenti personali per l’accudimento dei neonati e degli anziani.
La colonizzazione appena avviata è già in grado di sfruttare altre tecnologie come APP e smartphone, assistenti personali come Alexa o Google Assistant con i quali possono condividere anche la possibilità do interagire vocalmente. Grazie alle APP si lasciano programmare e scrivere l’agenda dei lavori da compiere e producono report per illustrare i risultati da essi ottenuti.
L’integrazione dell’interfaccia vocale è sicuramente il passo evolutivo più importante che i nuovi Robot domestici stanno compiendo. Già oggi è sperimentata in/da robot pensati per l’educazione, la formazione e l’intrattenimento di bambini e adolescenti. Alcuni di questi robot, come quelli di Anki, hanno già raggiunto gli scaffali dei punti vendita. Sono in grado rispondere con la loro voce a domande e comandi ma anche di fornire informazioni rudimentali e semplici come quelle sul tempo o l’orario, oltre ad essere capaci di scattare una foto o giocare. Lo fanmno grazie alla loro intelligenza artificiale e alla capacità di apprendere che permette loro di diventare sempre più intelligenti quanto più a lungo stanno dentro casa. Il tutto per soli 250 dollari/euro!
Chi non ha ancora compreso che la vera rivoluzione incipiente è quella dell’intelligenza artificiale dovrebbe acquisire maggiori informazioni sui vari robot domestici già esistenti e operativi, a partire da Aibo, il robot di Sony già arrivato a varie fasi di evoluzione e in continua trasformazione. L’obiettivo di produttori come Sony è di creare robot sempre più personalizzati, efficienti ma anche capaci di capire i bisogni degli umani con cui coabitano per servirli meglio.
Al momento la domanda di questo tipo di prodotti tecnologici è minima. Perchè cresca dovranno passare ancora alcuni anni e soprattutto dovrà diffondersi una cultura diversa, più propensa a una interazione uomo-macchina capace di disturbare per la crescente capacità delle macchine di assomigliare agli esseri umani. Questa cultura ancora non c’è e forse non è un caso che molti produttori, pur avendo prodotti pronti per il mercato, non stanno spingendo per una loro diffusione rapida. Probabilmente il cavallo di Troia perfetto è l’assistente personale. Non ancora diffuso al di fuori di paesi come gli Stati Uniti, nella forma di Alexa e altri, permetterà a singoli individui e a famiglie di familiarizzare con le nuove tecnologie vocali e di intelligenza artificiale. La consuetudine a convivere con machine parlanti e intelligenti sarà il viatico perfetto per far crescere interesse e motivazioni all’acquisto.
Nel frattempo, a partire dal CES 2019, il mercato vedrà l’introduzione di un numero crescente e variegato di robot domestici che permetteranno ai cosiddetti early adopter di sperimentarne validità, utilità e reale intelligenza.